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Columbia Threadneedle Investments

2017, gli investitori attivi avranno le opportunità per dimostrare le loro capacità

Le incertezze politiche proseguiranno nel 2017 alimentando una maggiore volatilità sui mercati: l’ambiente ideale per le capacità degli investitori a gestione attiva.

23 Dicembre 2016 09:18
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Nel 2017 proseguirà il clima di incertezza politica e con essa la volatilità dei mercati azionari globali e le difficoltà in cui versano i fondamentali sottostanti, offrendo di conseguenza agli investitori attivi un'opportunità per dimostrare le loro capacità.

È questa una delle principali riflessioni di Mark Burgess, CIO EMEA e Responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments, nell’esaminare le prospettive del prossimo anno che potrebbe delinearsi come il momento giusto per gli investitori attivi.

“Per il prossimo anno prevediamo un aumento delle opportunità per gli investitori attivi e accorti che, in un contesto caratterizzato da crescenti incertezze politiche, potranno costruire rendimenti a lungo termine sfruttando sia l'analisi fondamentale che l'asset allocation esperta” spiega Mark Burgess secondo il quale, l'enfasi sulle valutazioni e sui fondamentali dovrebbe rivelarsi più importante che negli ultimi anni, durante i quali i mercati sono stati sostenuti da una liquidità abbondante e crescente che ha distorto le quotazioni rispetto ai valori intrinseci delle singole asset class. Mark Burgess, espone le diverse opzioni che si preannunciano per gli investitori partendo da due punti fermi.

In primis la minaccia delle politiche protezionistiche annunciate in campagna elettorale da Donald Trump che potrebbero provocare ripercussioni soprattutto sui mercati asiatici ed emergenti, tra cui Cina, Messico, Colombia, Malaysia, Corea e Thailandia. In secondo luogo, le politiche monetarie divergenti, tra quella della Fed (moderatamente restrittiva) e quella della BCE e della Bank of Japan (ancora sostanzialmente espansiva) dovrebbe agevolare un apprezzamento del dollaro.

Detto questo, Mark Burgess continua a preferire le azioni alle obbligazioni sebbene con una minore convinzione rispetto al passato. “Esaminando l’andamento storico delle azioni sul più lungo termine continuano a risultare più interessanti rispetto alle obbligazioni. Ma attenzione perché, nel momento in cui durante il prossimo anno nel 2017 dovesse esplodesse la ‘bolla obbligazionaria’, la situazione potrebbe cambiare” puntualizza Mark Burgess il cui giudizio sulle materie prime per il 2017 è più ottimistico.

“Negli ultimi due anni i prezzi delle materie prime sono rimasti sostanzialmente bassi: il calo delle quotazioni petrolifere nei paesi sviluppati e i prezzi contenuti dei generi alimentari nei paesi emergenti hanno stimolato la domanda di beni di consumo. Forse anche in questo caso assisteremo a un aumento dei prezzi” conclude Mark Burgess.
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