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Fed, nessuna accelerazione del ritmo della normalizzazione dei tassi

Esaminando gli annunci della Fed alla luce degli ultimi dati economici e le previsioni 2017 sembrerebbe che il ritmo del rialzo dei tassi USA non subirà accelerazioni.

19 Dicembre 2016 10:06
financialounge -  Amundi Bastien Drut Didier Borowski Federal Reserve leva finanziaria politica monetaria tassi di interesse

La Fed ha alzato i tassi di interesse sui Fed fund di 25 punti base (il costo del denaro si posiziona ora nel range compreso tra 0,50-0,75%) ma ha inaspettatamente previsto di rivedere i tassi per il 2017 tre volte anziché due. I mercati hanno recepito il tutto come un segnale di una politica monetaria meno accomodante del previsto: il rendimento dei Treasury a 10 anni è salito al 2,60% mentre il dollaro si è ulteriormente rafforzato a livello globale.

Il segnale complessivamente più aggressivo emerso durante l'ultimo meeting della Fed prelude ad un'accelerazione del ritmo della normalizzazione? Didier Borowski e Bastien Drut del team Research, Strategy and Analysis di Amundi, ne dubitano per diverse ragioni.

In primo luogo l'economia americana è ormai prossima alla fine del suo ciclo e il livello di crescita atteso per il 2017 (pari al 2%) faticherebbe a proseguire nel 2018 senza il supporto della politica fiscale. In secondo luogo la leva finanziaria delle aziende è vicina al livello più alto di sempre e non fa ben sperare in termini di spesa in conto capitale (che è rimasta sotto pressione nella seconda metà del 2016). In terzo luogo, un ritmo più rapido di normalizzazione monetaria (rialzo dei tassi di interesse) potrebbe rivelarsi controproducente per la crescita viste le implicazioni di un dollaro più forte e di tassi di interesse più elevati. Infine, e siamo al quarto punto, non è corretto assimilare un periodo di reflazione ad un periodo di inflazione fuori controllo: non vi è infatti alcuna vera e propria minaccia inflazionistica negli Stati Uniti, sebbene l'inflazione rischi di accelerare il prossimo anno.

Oltretutto, l'apprezzamento del dollaro eserciterà una pressione disinflazionistica. “Per tutte queste ragioni, la Fed dovrebbe rimanere molto cauta il prossimo anno. Ci atteniamo alle nostre precedenti aspettative di due soli rialzi dei tassi nel nostro scenario centrale per il 2017” sostengono Didier Borowski e Bastien Drut che, tuttavia, non escludono un ritmo di rialzi più dinamico nel caso in cui la politica di bilancio dovesse essere più proattiva di quanto ci si possa aspettare.

“Ma alla fin fine, il riequilibrio del mix di politiche (politica monetaria più restrittiva, politica fiscale più espansiva) avrebbe un impatto limitato sulla crescita nell'orizzonte di due anni” concludono Didier Borowski e Bastien Drut.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Amundi Asset Management

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