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Btp 2067, durata 50 anni, questo non è un titolo per piccoli risparmiatori

Il Btp 2067 a 50 anni, che rende il 2,9%, non è adatto ai piccoli risparmiatori in quanto anche piccole variazioni al rialzo del suo tasso provocano forti ribassi del prezzo.

12 Ottobre 2016 09:50
financialounge -  BTP investitori istituzionali

È trascorsa una settimana dal collocamento del primo Btp scadenza 50 anni emesso dal Tesoro italiano. L’emissione è stata un successo (dal momento che sono stati assegnati 5 miliardi di titoli a fronte di 18 miliardi richiesti), con un tasso di interesse medio annuo del 2,85% e un prezzo di 98,88 euro (su 100 euro di nominali). Ma già dopo soli sette giorni, si possono trarre preziose informazioni che permettono di confermare il target a cui questo titolo è indicato: gli investitori istituzionali e, più in particolare, i fondi pensione e le compagnie di assicurazione.
Al contrario, il Btp 2067 (scadenza marzo 2067) non si addice ai piccoli risparmiatori. Vediamo di capire perché. Tra il tasso di rendimento all’emissione (2,85%) e quello dopo 7 giorni (2,93%), c’è una minima differenza in termini percentuali (+0,08%), più o meno la stessa che è stata registrata dal Btp 1.6.2026 e dal Btp 1.9.2036. Tuttavia, il prezzo di mercato del Btp marzo 2067 ha perso il 2,01% contro il -0,97% della quotazione di quello ventennale (1.9.2036) e il -0,32% del titolo decennale (Btp 1.6.2026).

Proprio questa ampia divergenza di variazione delle quotazioni tra i Btp di diversa scadenza a parità di rialzo dei tassi fa comprendere la rischiosità di avere in portafoglio un Btp a 50 anni: é sufficiente ance anche un piccolo aumento dei tassi  di mercato per provocare perdite consistenti.
E, dal momento che i tassi attuali di mercato sono straordinariamente ai minimi (e molto al di sotto dei minimi dei precedenti 20 anni) è più probabile un rialzo dei tassi che un ribasso.

Diverso il discorso per i fondi pensione e per le compagnie di assicurazione. Per questi investitori disporre sul mercato di un titolo a 50 anni come il BTP 2067 che offre un rendimento del 2,9% consente loro di coprire le esigenze di liquidazione delle rendite che, con gli attuali tassi di interesse dei titoli con scadenza fino a 10 anni, potrebbero nei prossimi anni non essere garantite: basti pensare che una buona parte dei contratti in essere prevede il riconoscimento di rendite sul capitale finale maturato che si rivalutano ad un tasso annuo tra il due e il tre per cento all’anno.
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