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Inflazione USA, investire in TIPS rappresenta un investimento interessante

I TIPS (i titoli del Tesoro USA collegati all’inflazione) scontano un’inflazione futura dell’1,5% che sembra eccessivamente sottostimata rispetto ai dati disponibili.

6 Ottobre 2016 11:19
financialounge -  Capital Group inflazione Ritchie Tuazon TIPS USA

Per Ritchie Tuazon, gestore di portafogli obbligazionari di Capital Group, non ci sono dubbi: i TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities, le obbligazioni del Tesoro USA agganciate all’inflazione) rappresentano un investimento interessante. E lo sono, per almeno tre ragioni.

In primis l'energia, che ha frenato i prezzi al consumo negli ultimi due anni, non costituisce ora un ostacolo all'inflazione primaria. In secondo luogo le prospettive relative all’inflazione core (quella che esclude energia e beni di prima necessità come quelli alimentari) sono positive. Infine, e siamo alla terza ragione, il mercato dei TIPS appare ancora piuttosto sottovalutato. Ma c’è di più.

“In base ai dati attualmente a disposizione, è possibile stimare che i prezzi al consumo negli Stati Uniti superino quota 1,5 per cento: se, invece, fosse superato tale livello, i sottoscrittori ne trarrebbero un notevole vantaggio” fa presente Ritchie Tuazon il cui riferimento è al fatto che dall'estate 2014, il tasso di breakeven dei TIPS a dieci anni (l'inflazione necessaria in un determinato periodo di tempo per eliminare la differenza tra il possesso di titoli di Stato nominali statunitensi e TIPS) è passato dal 2,2% all'1,5%: un ridimensionamento ingiustificato secondo il manager.

Infatti, l'inflazione core negli ultimi 12 mesi, fino a luglio compreso, si attesta al 2,2%. Nel corso di quest'anno il tasso di inflazione core annuale ha raggiunto il livello più alto dal 2008 e Ritchie Tuazon reputa che stiano emergendo elementi a favore del proseguimento di tale trend ascendente. In primis, per citarne alcuni tra quelli di maggior rilievo, la recente ripresa delle retribuzioni orarie, l’aumento della massa monetaria superiore al 7% lo scorso anno e una politica monetaria globale accomodante. Infine, anche nell'improbabile caso di una deflazione, le perdite degli obbligazionisti sarebbero con tutta probabilità contenute perché il Tesoro degli Stati Uniti garantisce di pagare, alla scadenza di tutti i TIPS, un importo non inferiore al valore nominale.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Capital Group

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