investimenti
Investimenti, le incertezze sulle obbligazioni le pagano soprattutto le azioni
Se aumentano le incertezze sul mercato obbligazionario, in tema di politiche monetarie e di rialzo dei tassi, sono le azioni che pagano il conto più salato.
21 Settembre 2016 09:08

Il periodo da venerdì 9 settembre a venerdì 16 settembre scorso rappresenta un esempio classico del fatto che le azioni sono l’asset class più vulnerabile alla maggiore incertezza del mercato obbligazionario.
In otto giorni i prezzi dei bund tedeschi sono scesi in media dello 0,7% e quelli dei BTP dell’1,5%: in parallelo l’indice Dax di Francoforte ha lasciato su terreno il 3,7% e il Ftsemib di Piazza Affari il 6,7%. Insomma, il conto più salato sulle incertezze relative alle obbligazioni lo pagano le azioni.
Un altro esempio, in scala amplificata, è quello del maggio - giugno 2013 (il cosiddetto taper tantrum). Il 23 maggio cominciarono a circolare le prime indiscrezioni circa una possibile riduzione del budget di acquisto di titoli obbligazionari in dollari americani sul mercato da parte della Federal Reserve: in poche settimane (dal 23 maggio al 25 giugno) i tassi del mercato obbligazionario subito un robusto rialzo provocando perdite medie per i prezzi dei bund intorno al -2,8% e del -6,5% per i btp: l’indice Dax di Francoforte accusò un calo del -6,5% e il Ftsemib di Piazza affari una caduta del -11,5%.
Il fatto che le decisioni imminenti in tema di politiche monetarie da parte della Bank of Japan e Federal Reserve (questa settimana) e della BCE (il mese prossimo) possano essere divergenti, potrebbe comportare ulteriori incertezze rispetto a quanto visto di norma negli ultimi anni. Ecco quindi che tutti i movimenti che si registrano sul mercato obbligazionario europeo e statunitense sono seguite con estrema attenzione dagli analisti azionari: un periodo di maggiore incertezza sui mercati obbligazionari provocherebbe con ogni probabilità un contraccolpo negativo iniziale soprattutto per le borse.
In otto giorni i prezzi dei bund tedeschi sono scesi in media dello 0,7% e quelli dei BTP dell’1,5%: in parallelo l’indice Dax di Francoforte ha lasciato su terreno il 3,7% e il Ftsemib di Piazza Affari il 6,7%. Insomma, il conto più salato sulle incertezze relative alle obbligazioni lo pagano le azioni.
Un altro esempio, in scala amplificata, è quello del maggio - giugno 2013 (il cosiddetto taper tantrum). Il 23 maggio cominciarono a circolare le prime indiscrezioni circa una possibile riduzione del budget di acquisto di titoli obbligazionari in dollari americani sul mercato da parte della Federal Reserve: in poche settimane (dal 23 maggio al 25 giugno) i tassi del mercato obbligazionario subito un robusto rialzo provocando perdite medie per i prezzi dei bund intorno al -2,8% e del -6,5% per i btp: l’indice Dax di Francoforte accusò un calo del -6,5% e il Ftsemib di Piazza affari una caduta del -11,5%.
Il fatto che le decisioni imminenti in tema di politiche monetarie da parte della Bank of Japan e Federal Reserve (questa settimana) e della BCE (il mese prossimo) possano essere divergenti, potrebbe comportare ulteriori incertezze rispetto a quanto visto di norma negli ultimi anni. Ecco quindi che tutti i movimenti che si registrano sul mercato obbligazionario europeo e statunitense sono seguite con estrema attenzione dagli analisti azionari: un periodo di maggiore incertezza sui mercati obbligazionari provocherebbe con ogni probabilità un contraccolpo negativo iniziale soprattutto per le borse.
Trending