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Wall Street, pareri contrapposti tra Soros e Buffet

Soros ha aumentato la scommessa al ribasso sull’indice S&P500, mentre Buffett ha incrementato l’esposizione su Apple, giudicandola interessante a medio lungo termine.

18 Agosto 2016 09:35
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Mai come in questo periodo gli investitori retail (e, in buona misura, pure quelli istituzionali e gli asset manager) sono alla spasmodica ricerca di qualche indizio utile per investire in Borsa. Infatti, se le mosse delle principali banche centrali propendono per l’espansione monetaria spingendo i tassi di interesse sui minimi storici e incentivando di conseguenza la ricerca di maggiori rendimenti (Borsa inclusa), le valutazioni azionarie non si possono definire certo economiche.

Basti pensare che il rapporto prezzo / utili (p/e) dell’S&P500 di Wall Street si aggira su quota 19 e il p/e dello Stoxx 600 europeo è a quota 19,3. Ebbene, in questo contesto, a dimostrazione di come la massima indecisione regni sovrana, ecco che due guru della finanza internazionale, George Soros e Warren Buffett, evidenziano pareri contrapposti sulla Borsa americana.

George Soros, in particolare, dopo essere diventato famoso in tutto il mondo per la scommessa al ribasso sulla sterlina vinta nel 1992, ha deciso di raddoppiare l’attuale scommessa al ribasso sull’S&P500: il finanziere è infatti convinto che Wall Street sia sopravvalutata e prossima ad una profonda correzione come quella registrata nel 2007.

Sull’altro fronte, c’è Warren Buffett che, tramite la propria finanziaria Berkshire Hathaway, ha deciso di incrementare la sua esposizione su Apple, giudicando la società guidata da Tim Cook interessante per il medio lungo termine: per contro ha invece ridimensionato il peso in Wal Mart che soffre la concorrenza di Amazon.
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