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International Editor’s Picks – 13 giugno 2016

13 Giugno 2016 09:39
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In USA i risparmi alla pompa finiscono da McDonald
La benzina a buon mercato sta accumulando dollari nelle tasche degli americani. Quanti? Da inizio anno oltre $18 miliardi, grazie al prezzo alla pompa sceso del 37 per cento rispetto a un anno prima a $2,38 al gallone. Ma sembra che tutti questi soldi non finiscano in consumi. GasBuddy.com, specialista del comportamento degli automobilisti, ha spiegato a Yahoo Finance che i dollari risparmiati non finiscono nei registratori di cassa delle grandi catene al dettaglio perché qualcuno semplicemente risparmia per far fronte ai costi in rialzo di salute e scuola, ma c’è anche qualcuno che li spende. Dove e come? Li spende appena fatto il pieno, dal McDonald, da Wendy's e dal Burger King più vicino al distributore. Oppure nei grandi discount come Saks OFF 5th e Nordstrom Rack. Bottom line: il prezzo è quello che fa la differenza, risparmi sul prezzo e spendi dove il prezzo è più basso.

Sparire nel buio, l’ultima moda di Wall Street
Tra le società quotate americane sta emergendo una nuova moda, si chiama “go dark” vale a dire sparire nel buio. La storia la racconta sul Wall Street Journal Jason Zweig spiegando che le azioni sono sempre più concentrate in poche mani, e non perché l’azionariato in America non sia più un fenomeno diffuso. Oltre un quinto delle oltre 1.500 società più grandi della Borsa USA risultano avere meno di 300 azionisti ufficiali. E otto con una capitalizzazione di almeno $1 miliardo hanno meno di 10 azionisti registrati. Il fatto è che le azioni non sono più pezzi di carta fisici con scritto sopra il nome del proprietario. E registrarsi costa, tempo e denaro. Il piccolo azionista non è interessato. Lo fanno solo i grandi, come i fondi. La legge che disciplina la materia risale al 1934, e non costringe le società quotate a registrare tutti gli azionisti. Non solo, secondo le regole della SEC, una società che ha meno di 300 azionisti può de-registrarsi, vale a dire che resta quotata, ma non è più obbligata a rendere note alla SEC, e quindi al pubblico, le sue comunicazioni finanziarie. Go dark vuol dire de-registrarsi. E sottrarsi così al fastidioso obbligo di rendere noti, ad esempio, i risultati. Per ora a sparire nel buio sono pochi e piccoli, come la Deer Valley Corp, Alabama, che capitalizza solo $10 milioni e che l’11 maggio ha deciso di andare dark. E risparmiare così quasi $600.000 l’anno in adempimenti burocratici con la SEC. Chi sparisce nel buio a volte continua a pubblicare i suoi dati sul sito, ma può farlo quando vuole e come vuole. E così le dark companies diventano un investimento al buio, non sai cosa compri, e magari ti va anche bene. Per ora non ci sono società importanti che hanno fatto questa scelta. Ma tecnicamente niente lo impedisce.

Il miliardario giustiziere che mette il bavaglio al gossip
Alla fine il miliardario giustiziere Peter Thiel l’ha spuntata ed è riuscito a far finire in procedura fallimentare il sito web di gossip Gawker Media, che ha portato i libri in tribunale e messo in vendita i suoi asset. La storia, di cui ci siamo già occupati, la racconta Forbes. Paladino del diritto alla privacy, Thiel ha deciso di dare la caccia a Gawker con cause milionarie in molti stati dopo che il gossipparo ha diffuso un video che sorprende il lottatore di wrestling Terry Bollea, noto come Hulk Hogan, mentre fa sesso con la moglie di un collega. Thiel, un californiano che ha fatto una fortuna come venture capitalist in California, noto per essere stato il primo a investire in Facebook, decide che bisogna dare una lezione a Gawker, che guarda caso qualche anno fa aveva dato pubblicità non gradita all’outing di Thiel come gay, e mobilita una schiera di avvocati in tutti gli Usa per fargliela pagare. Alla fine ci riesce. Finora non è comparso un altro miliardario paladino della libertà di stampa a contrastarlo.
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