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Soldi dall’elicottero? Non è più solo una battuta

6 Giugno 2016 00:05
financialounge -  BCE BTP helicopter money inflazione reddito di base universale titoli di stato Universal Basic Income
Fino a poco fa era un argomento a circolazione limitata, accademici, esperti di economia, banchieri centrali. Oggi se ne comincia a parlare anche sulla stampa generalista. E forse tra un po’ diventerà un argomento forte di dibattito politico in diversi paesi del mondo avanzato. Stiamo parlando di Helicopter Money e di UBI, vale a dire Universal Basic Income.

Uno è l’evoluzione dell’altro. Con la prima espressione si intende infatti l’idea di far piovere banconote dall’elicottero per invogliare i consumatori a spendere, facendo in questo modo ripartire l’economia. È iniziato una ventina d’anni fa a livello di battuta ma ora sono sempre più quelli che prendono l’idea sul serio.

L’UBI è un passo avanti nella stessa direzione. Nel senso che i soldi dall’elicottero sono una misura temporanea per riaccendere il motore, mentre il reddito di base universale (traduzione italiana di Universal Basic Income) è una misura immaginata come permanente. Si tratterebbe di garantire a tutti i cittadini una base di denaro per campare, visto che l’economia fa sempre più fatica a creare occupazione, che i salari non crescono più, che le pensioni si assottigliano e si allontanano nel tempo.

Ovviamente entrambe le cose sembrano a prima vista impossibili perché non rispondono alla domanda: da dove vengono i soldi? Praticamente tutti gli Stati dei paesi sviluppati sono carichi di debito che più non si può, le economie che non tirano non producono neanche tasse adeguate, e quindi i soldi da far piovere dall’elicottero semplicemente non ci sono. Ma qui entrano in gioco gli economisti, almeno i sostenitori (sempre meno sparuti) delle due idee, che spiegano invece che si può fare, basta sacrificare quello che è stato un dogma di sempre della politica economica.

Quale è il dogma? È che uno Stato non può stampare soldi, quello lo può fare solo la Banca Centrale. Lo Stato può spendere solo soldi che ha, e li può avere solo in due modi, con le tasse e con il debito. Ma la Banca Centrale non può – è una regola che di solito sta scritta nelle leggi se non addirittura nella costituzione – stampare soldi per comprare il debito direttamente dallo Stato, quando questo viene emesso sotto forma di BTP o altro. Lo può fare, in forma limitata e temporanea, quando questo debito è ormai sul mercato.

Perché questo ferreo divieto? Perché stampando moneta per finanziare il debito pubblico si rischia di far schizzare l’inflazione, destabilizzando l’economia. Ma oggi, è l’argomento degli economisti favorevoli all’elicottero e all’UBI, di inflazione non c’è più traccia, il pericolo si chiama deflazione, cioè prezzi al consumo che invece di salire scendono, deprimendo l’economia.

Resisterà il tabù della separazione tra casse dello Stato e Banca Centrale? Il dibattito sta cominciando ad aprirsi. Non si sa come andrà a finire. Ma quello che una volta era considerato alla stregua di una bestemmia o di una barzelletta trova posto in giornali internazionali autorevoli e viene preso sul serio.
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