Petrolio, rialzo delle previsioni di prezzo a sei mesi a 45 dollari

“Stiamo rivedendo al rialzo le nostre previsioni sul prezzo del Brent a sei mesi da 40 a 45 dollari al barile” rivela Erasmo Rodriguez, Senior Equity Analyst, Energy and Utilities di Union Bancaire Privée (UBP), alla luce della stabilizzazione dei prezzi del greggio ai livelli degli ultimi rialzi. A metà aprile, il prezzo del greggio è aumentato fino a toccare i massimi degli ultimi quattro mesi, spinto da ulteriori segnali di un’accelerazione nel calo della produzione da parte degli Stati Uniti e di altri Paesi non-OPEC. Il Brent, attualmente, sta scambiando a 44,9 dollari al barile, in aumento del 20% rispetto a un mese fa e del 21% rispetto a inizio anno. Lo spread tra il Brent e il WTI si è normalizzato attorno a 1 dollaro al barile.

Ma, secondo Erasmo Rodriguez, ciò che è davvero importante è che il sentiment stia migliorando in quanto il mercato vede una domanda globale stabile e segnali di una riduzione dell’offerta dei Paesi non-OPEC. Lo squilibrio tra domanda e offerta si sta gradualmente aggiustando e il mercato potrebbe tornare in equilibrio nella seconda metà dell’anno nonostante nel 2016, la domanda globale sia destinata a diminuire di circa 1,2 milioni di barili al giorno fino a un livello di 95,9 milioni di barili al giorno.

“Il crollo dei prezzi del petrolio ha provocato danni significativi ai bilanci delle compagnie statunitensi di E&P (estrazione e produzione energetica) e c’è una preoccupazione diffusa circa la capacità di mantenere spese e investimenti al di sopra dei propri flussi di cassa. Nel settore si ritiene che le società abbiano bisogno che i prezzi di petrolio e gas naturale si attestino, rispettivamente, al di sopra di 50 dollari al barile e di 3 dollari a milione di metro cubo, per espandere gli sforzi di investimento” fa infine notare Erasmo Rodriguez.