Distretti industriali, il motore della crescita dell’Italia

Quest’anno l’export dei distretti industriali dovrebbero registrare un ritmo di crescita positivo e in linea con quello osservato nell’ultimo triennio. La previsione è quella formulata dagli analisti del Monitor trimestrale sull’andamento dei distretti industriali, redatto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. In base a quanto si può ragionevolmente prevedere adesso in base allo scenario Internazionale, la crescita mondiale dovrebbe restare stabile sebbene permangano fattori di rischio geopolitico, possibili contraccolpi negativi derivanti dalle turbolenze dei mercati azionari e alcuni elementi di preoccupazione circa l’evoluzione della domanda in Germania e Francia che restano i primi due sbocchi commerciali dei distretti.

In ogni caso, secondo gli esperti della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, i distretti industriali del nostro paese dovrebbero riuscire a mantenere una migliore dinamica rispetto alle aree non distrettuali, favoriti anche da una presenza più strutturata sui mercati esteri, un uso più diffuso dei marchi registrati a livello internazionale e un più efficiente radicamento commerciale grazie alle filiali e alle partecipate estere.

Si tratta di previsioni positive per l’economia italiana dal momento che il 2015 ha chiuso con un altro anno di crescita (il sesto consecutivo) per l’export distrettuale industriale italiano che ha stabilito un nuovo massimo storico a quota 94,6 miliardi di euro, più del doppio rispetto ai minimi del 2009. Un risultato di eccellenza che ha permesso di registrare anche un record per l’avanzo commerciale (62,7 miliardi). Numeri che fanno dell’export distrettuale italiano il vero propulsore della crescita del nostro paese: il suo tasso di crescita, pari al +13,6% negli ultimi tre anni, risulta infatti più del doppio rispetto all’export dell’intero settore manifatturiero del made in Italy.