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Oro, quotazioni sostenute in attesa delle mosse di BCE e Fed

10 Marzo 2016 11:18
financialounge -  BCE Federal Reserve Nevine Pollini oro UBP
Per il momento Nevine Pollini, Senior Analyst Commodities Union Bancaire Privée (UBP), preferisce rimanere prudente sull’oro. L’analista non scarta certo la possibilità che l’oro possa continuare a essere supportato da una serie di fattori come le tensioni geopolitiche (il Medio Oriente, le minacce missilistiche provenienti dalla Corea del Nord) e una potenziale Brexit, ma le strategie della BCE e della Federal Reserve americana dovrebbero nel breve termine rallentare l’andamento positivo osservato da inizio anno. Un trend che, se all’inizio faceva leva sulle preoccupazioni circa un rallentamento economico globale, sulla percezione che gran parte delle principali banche centrali manterranno politiche monetarie espansive, e sulla paura che tassi d’interesse negativi potessero diventare generalizzati, da metà febbraio ha continuato a muoversi al rialzo, toccando i massimi in un anno, malgrado la ripresa del mercato azionario e un dollaro stabile.

E che il sentiment sull’oro sia migliorato lo si è potuto constatare pure in occasione sia del promettente report USA sull’occupazione e sia in concomitanza della pubblicazione del dato forte sul PIL USA: le quotazioni hanno comunque continuato ad essere sostenute. Ora però le mosse delle due importanti banche centrali, BCE e Fed, potrebbero avere un impatto sui prezzi dell’oro.

“Il mercato ha già scontato almeno un rialzo dei tassi quest’anno, ma nel corso del meeting del FOMC del 16 marzo la situazione in merito alle intenzioni della Fed e, probabilmente, alla tempistica del prossimo rialzo dei tassi dovrebbe diventare più chiara. Ciò potrebbe pesare sull’oro, come anche un annuncio da parte della BCE, durante la riunione prevista per il 10 marzo, di un nuovo stimolo aggressivo in termini di politica monetaria e/o di un taglio dei tassi” spiega Nevine Pollini.
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