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Borse, le sei ragioni che fanno preferire l’Europa agli USA

7 Gennaio 2016 11:24
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Che nessuno, probabilmente, si aspettasse un inizio d’anno così turbolento per le Borse di tutto il mondo è fuori discussione. Ma non per questo le prospettive moderatamente positive dei listini azionari per l’intero anno sono irrimediabilmente compromesse. Certo la volatilità resterà alta, con picchi che solleciteranno gli investitori più esposti in Borsa a mantenere fede alle proprie decisioni, ma alcuni elementi rappresentano dei punti fermi per chi opera sui mercati.

In primis la divergenza tra la politica monetaria della banca centrale USA (la Fed) che nella riunione dello scorso 16 dicembre ha aumentato i tassi di 25 punti base (0,25%) e la BCE. La banca centrale USA ha fatto poi intuire che nel 2016 si dovrebbe assistere a quattro rialzi dei tassi e altrettanti nel 2017, fermo restando che tali rialzi dovranno essere graduali e fortemente dipendenti dai dati economici domestici relativi all’andamento dell’economia, tasso di inflazione e mercato del lavoro. Sull’altro versante, la BCE, in Europa, e la Bank of Japan (BoJ) in Giappone, proseguiranno le loro politiche di allentamento monetario al fine di rivitalizzare le economie regionali e l’inflazione.

Un contesto quindi che dovrebbe mantenere fermi agli attuali livelli minimi i tassi di interesse europei e, al contempo, contribuire alla graduale ripresa economica in atto, rendendo le azioni relativamente più attraenti rispetto alle obbligazioni (soprattutto quello governative).

Ma quali aree geografiche preferire? Il Team gestionale di ANIMA Sgr ribadisce la preferenza per i listini del Vecchio Continente, che si ritiene possano avere ancora margini di apprezzamento e possano proseguire su livelli superiori agli attuali, nonostante il rischio volatilità e le tensioni geo-politiche internazionali. Sono sei i fattori principali che spiegano questa convinzione, quattro dei quali favorevoli all’azionario Europa e due invece che ostacolano un ulteriore allungo di Wall Street.

A supportare le Borse europee, per il Team gestionale di Anima, è ancora la combinazione di una serie di fattori: 1) un quadro economico in graduale miglioramento; 2) la politica monetaria della BCE molto accomodante; 3) un indebolimento o, comunque, una stabilizzazione dell’euro rispetto al dollaro americano; 4) un recupero delle economie semiperiferiche (ovvero in Italia e in Spagna). L’approccio nei confronti della Borsa americana da parte del Team si conferma ancora più prudente, alla luce di due aspetti che ne potranno ostacolare un ulteriore apprezzamento: la normalizzazione politica monetaria da parte della Fed e un dollaro forte che dovrebbero impedire significativi rialzi degli indici di Wall Street.
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