Federal Reserve
Idee di Investimento – Obbligazioni – 28 dicembre 2015
28 Dicembre 2015 11:30

ngo periodo Pictet Asset Management ritiene ancora valido un investimento nei mercati emergenti in considerazione del fatto che la maggioranza dei paesi in via di sviluppo è caratterizzata dal rigore monetario e fiscale. Tuttavia, nel breve termine l’asset class continuerà a soffrire anche perché circa metà dei rendimenti del debito emergente è più sensibile agli sviluppi in atto nei Paesi avanzati e in Cina che a quanto avviene all’interno dei Paesi emergenti stessi. Secondo i modelli degli economisti di Pictet Am, le divise dei Paesi emergenti sono attualmente sottovalutate del 25% circa e si potrebbero quindi definire un investimento interessante. In parte è così, almeno in alcuni mercati. “A nostro parere, però, non abbiamo ancora aggiunto il minimo ciclico e potremmo assistere a un’ulteriore fase di debolezza prima di un’inversione di tendenza, soprattutto data la possibile costante ascesa del dollaro: nel breve periodo è meglio mantenere un atteggiamento prudente verso i mercati obbligazionari emergenti” sottolineano, nell’articolo “Debito emergente, la formula per puntare sulle potenzialità a lungo termine”, gli esperti di Pictet Am che, prima di mostrarsi più positivi sui mercati emergenti, aspettano un aumento delle esportazioni, che presuppone una ripresa più convincente della domanda sia nell’eurozona che negli Stati Uniti. Molti paesi in via di sviluppo sono esportatori netti di commodity ed hanno sofferto del significativo crollo dei prezzi del petrolio e di altre materie prime come rame, carbone e persino semi di soia. Al di fuori dei Paesi esportatori di commodity, però, il rimbalzo potrebbe verificarsi in tempi più brevi a cominciare dalla Corea del Sud, dalla Cina e l’Europa orientale.
Gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (“GSAM”), invece, partendo dalla valutazione dei possibili impatti del rialzo dei tassi americani, hanno individuato alcune opportunità nel credito USA. Per i professionisti di GSAM, l’economia degli Stati Uniti ha una dinamica sufficiente per sostenere un moderato percorso di rialzo dei tassi. Tuttavia, le condizioni finanziarie e la traiettoria dell’inflazione rimangono fonti significative di incertezza nel percorso di ulteriori aumenti dei tassi. In ogni caso, GSAM non crede che nel breve termine questa moderata politica restrittiva della Fed possa rischiare di far deragliare la ripresa degli Stati Uniti. Di conseguenza, l’approccio di investimento rimane pro ciclico: GSAM, com’è spiegato nell’articolo “Un piccolo passo della Fed, un grande passo verso la normalizzazione”, è infatti moderatamente positiva sui titoli azionari e del credito aziendale (sia corporate bond Investment Grade che High Yield). La decisione di alzare i tassi riflette la convinzione della Fed che l’economia americana continuerà un percorso di crescita: uno scenario sostanzialmente favorevole per le attività di rischio e per l’opinione degli investitori, in particolare alla luce delle indicazioni accomodanti della Fed per spiegare la decisione di questo rialzo e dei possibili rialzi futuri. Detto questo, l’approccio fondamentale bottom-up (basato sull’analisi delle singole aziende) e la selezione delle obbligazioni societarie continuano a guidare il processo di investimento di GSAM.
Anche Vittorio Ambrogi, Managing Director di Morgan Stanley Investment Management (MSIM), Country Head per l’Italia e Responsabile Sud Europa e LatAm, ritiene che, a livello di segmenti obbligazionari, quello high yield globale potrebbe essere l’asset class con maggiore potenziale in virtù del vantaggio derivante dal miglioramento dei fondamentali macroeconomici. Tuttavia, secondo il manager, nel prossimo futuro sarà necessario puntare su portafogli obbligazionari flessibili: “Siamo convinti che per poter portare a casa un extra rendimento rispetto alle tradizionali asset class obbligazionarie ci si debba concentrare maggiormente su delle soluzioni alternative: l’obbligazionario globale, nell’eccezione intesa da Morgan Stanley IM, ovvero un obbligazionario flessibile e dinamico in grado di spaziare all’interno dell’intero universo disponibile; e l’obbligazionario High Yield che nella sua definizione di obbligazionario consente di abbracciare un po’ più di rischio, al quale storicamente si è accompagnato un rendimento più elevato. Nella comunità d’investimento vediamo un riconoscimento crescente del rischio come una leva fondamentale del processo d’investimento soprattutto nel reddito fisso” fa presente nell’articolo “Le alternative all’investimento obbligazionario tradizionale”, Vittorio Ambrogi. MSIM gestisce, tra gli altri, due prodotti obbligazionari globali flessibili che sono in grado di sfruttare al meglio queste opportunità: [tooltip-fondi codice_isin="LU0694238766"]MS INVF Global Fixed Income Opportunities Fund[/tooltip-fondi] , da utilizzare per creare una base flessibile per l’esposizione obbligazionaria e MS INVF Absolute Return Fixed Income Fund, da utilizzare per creare una base flessibile e difensiva per l’esposizione obbligazionaria: la possibilità di assumere una duration negativa permette a questo comparto di essere difensivo anche in un contesto di tassi crescenti. Questi prodotti possono essere utilizzati con l’obiettivo di ridurre il peso in portafoglio di tematiche direzionali come la componente governativa globale, l’obbligazionario emergente, la corporate investment grade, l’high yield, le cartolarizzazioni ed i titoli convertibili. Queste tematiche in un contesto di bassi rendimenti e prezzi onerosi dovranno essere approcciate tatticamente per ottimizzare le opportunità e controllandone al contempo i rischi.
Gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (“GSAM”), invece, partendo dalla valutazione dei possibili impatti del rialzo dei tassi americani, hanno individuato alcune opportunità nel credito USA. Per i professionisti di GSAM, l’economia degli Stati Uniti ha una dinamica sufficiente per sostenere un moderato percorso di rialzo dei tassi. Tuttavia, le condizioni finanziarie e la traiettoria dell’inflazione rimangono fonti significative di incertezza nel percorso di ulteriori aumenti dei tassi. In ogni caso, GSAM non crede che nel breve termine questa moderata politica restrittiva della Fed possa rischiare di far deragliare la ripresa degli Stati Uniti. Di conseguenza, l’approccio di investimento rimane pro ciclico: GSAM, com’è spiegato nell’articolo “Un piccolo passo della Fed, un grande passo verso la normalizzazione”, è infatti moderatamente positiva sui titoli azionari e del credito aziendale (sia corporate bond Investment Grade che High Yield). La decisione di alzare i tassi riflette la convinzione della Fed che l’economia americana continuerà un percorso di crescita: uno scenario sostanzialmente favorevole per le attività di rischio e per l’opinione degli investitori, in particolare alla luce delle indicazioni accomodanti della Fed per spiegare la decisione di questo rialzo e dei possibili rialzi futuri. Detto questo, l’approccio fondamentale bottom-up (basato sull’analisi delle singole aziende) e la selezione delle obbligazioni societarie continuano a guidare il processo di investimento di GSAM.
Anche Vittorio Ambrogi, Managing Director di Morgan Stanley Investment Management (MSIM), Country Head per l’Italia e Responsabile Sud Europa e LatAm, ritiene che, a livello di segmenti obbligazionari, quello high yield globale potrebbe essere l’asset class con maggiore potenziale in virtù del vantaggio derivante dal miglioramento dei fondamentali macroeconomici. Tuttavia, secondo il manager, nel prossimo futuro sarà necessario puntare su portafogli obbligazionari flessibili: “Siamo convinti che per poter portare a casa un extra rendimento rispetto alle tradizionali asset class obbligazionarie ci si debba concentrare maggiormente su delle soluzioni alternative: l’obbligazionario globale, nell’eccezione intesa da Morgan Stanley IM, ovvero un obbligazionario flessibile e dinamico in grado di spaziare all’interno dell’intero universo disponibile; e l’obbligazionario High Yield che nella sua definizione di obbligazionario consente di abbracciare un po’ più di rischio, al quale storicamente si è accompagnato un rendimento più elevato. Nella comunità d’investimento vediamo un riconoscimento crescente del rischio come una leva fondamentale del processo d’investimento soprattutto nel reddito fisso” fa presente nell’articolo “Le alternative all’investimento obbligazionario tradizionale”, Vittorio Ambrogi. MSIM gestisce, tra gli altri, due prodotti obbligazionari globali flessibili che sono in grado di sfruttare al meglio queste opportunità: [tooltip-fondi codice_isin="LU0694238766"]MS INVF Global Fixed Income Opportunities Fund[/tooltip-fondi] , da utilizzare per creare una base flessibile per l’esposizione obbligazionaria e MS INVF Absolute Return Fixed Income Fund, da utilizzare per creare una base flessibile e difensiva per l’esposizione obbligazionaria: la possibilità di assumere una duration negativa permette a questo comparto di essere difensivo anche in un contesto di tassi crescenti. Questi prodotti possono essere utilizzati con l’obiettivo di ridurre il peso in portafoglio di tematiche direzionali come la componente governativa globale, l’obbligazionario emergente, la corporate investment grade, l’high yield, le cartolarizzazioni ed i titoli convertibili. Queste tematiche in un contesto di bassi rendimenti e prezzi onerosi dovranno essere approcciate tatticamente per ottimizzare le opportunità e controllandone al contempo i rischi.
Trending