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Cambiamenti climatici, tutti gli impatti finanziari a lungo termine

21 Dicembre 2015 11:20
financialounge -  cambiamenti climatici Cop21 energia rinnovabile Etica Sgr Portfolio Decarbonization Coalition
Una graduale accelerazione della transizione verso le diverse fonti di energia rinnovabile, una maggiore consapevolezza (e conseguente presa di posizione) da parte degli investitori per i rischi legati alle emissioni inquinati provocati dalle imprese in cui investono, e una crescente tendenza da parte dei fondi di investimento a ridurre la presenza di imprese altamente inquinanti nel loro portafoglio.

Sono queste tre tra le più importanti tendenze conseguenti l’accordo raggiunto a Cop21, la conferenza dell’Onu sul clima, che si è conclusa la settimana scorsa a Parigi. Un accordo che, sebbene per alcuni osservatori non sia stato stringente per le relativamente ridotte risorse messe in campo in funzione degli obiettivi dichiarati, avrà comunque delle forti ripercussioni sui mercati finanziari. Con implicazioni che dureranno a lungo come quella delineata da Michael Skelly, presidente di Clean Line Energy Partners, una società con sede a Houston che sviluppa linee di trasmissione a lungo raggio per le energie rinnovabili. Secondo Michael Skelly l'accordo raggiunto a Cop21 rappresenta un punto fermo per un settore destinato inesorabilmente a cambiare. L’esperto, ricordando gli investimenti che gli Stati Uniti fecero nel secolo scorso nella propria rete elettrica e idroelettrica fa presente come tali strutture abbiano poi nel tempo fornito energia elettrica a basso costo nei decenni successivi. "Nel 2050, guarderemo indietro gli investimenti spinti dagli accordi di Parigi e constateremo esattamente gli stessi fenomeni” ha dichiarato Michael Skelly al New York Times lo scorso 13 Dicembre 2015.

In campo finanziario, nel frattempo, i diversi attori si interrogano su cosa fare concretamente per allinearsi attivamente agli obiettivi che l’accordo intende raggiungere per il bene del pianeta. In quest’ottica la crescente attenzione per rischi climatici, ha spinto i fondi di investimento a valutare l'intensità di carbonio dei loro portafogli in tre modi: misurazione del portafoglio, disinvestimento e decarbonizzazione.

Per esempio il Portfolio Decarbonization Coalition (PDC), un'iniziativa multi-stakeholder che guiderà la riduzione delle emissioni di gas serra a terra attraverso la mobilitazione di una massa critica di investitori istituzionali impegnati a poco a poco a decarbonizzare i loro portafogli, ha deciso di aumentare da 100 a 600 miliardi di dollari i loro beni impegnati alla de carbonizzazione.
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