Positivi sulle azioni, ma rischi di coda in aumento

Crescita economica ancora sostanzialmente debole, incertezza legata ai rischi geopolitici e possibili errori di politica monetaria in considerazione dei processi di transizione (in particolare, ma non solo, in Cina) e delle condizioni di scarsa liquidità.

È questo lo scenario sfidante che Pioneer Investments delinea per il 2016, rispetto al quale quattro fattori, combinati, potrebbero rallentare la crescita economica:
1) Pressione per un maggiore deleveraging (riduzione del debito) visto che c’è ancora tanta strada da fare;
2) Il declino globale nella crescita della produttività che minaccia la profittabilità futura sia nei mercati maturi che emergenti;
3) Crescita della spesa per investimenti, ingrediente cruciale per una ripresa sostenuta, assente quasi ovunque;
4) Rischi derivanti dalla cosiddetta «lowflation» che da un fenomeno ciclico è diventato un problema strutturale.

“Nonostante questo scenario non eccessivamente ottimistico, siamo positivi per il 2016. Prediligiamo un approccio cauto fra rischi geopolitici che resteranno sullo sfondo e siamo moderatamente positivi sugli asset rischiosi, specialmente quelli azionari, sebbene ‘ «rischi di coda» siano in aumento. Le economie sviluppate ed emergenti stanno attraversando profondi cambiamenti strutturali. Ci aspettiamo che crescita e inflazione rimangano basse, tuttavia l’economia globale è in grado di evitare una stagnazione diffusa, se i principali paesi proseguiranno il cammino delle riforme strutturali: e questo riteniamo sia lo scenario più probabile” commenta Giordano Lombardo, CEO e Group CIO di Pioneer Investments, secondo il quale, nel 2016, i fattori chiave per generare valore a beneficio degli investitori saranno la selezione di idee ad alta convinzione, un approccio flessibile e unconstrained (svincolato cioè da benchmark e panieri di riferimento rigidi) alla gestione dei portafogli e tecniche di investimento finalizzate a preservare il capitale investito.