fondi multi asset
Le ragioni del successo delle soluzioni multi asset
16 Ottobre 2015 09:39

di raccolta del mese di settembre dell’industria italiana dell’asset management si conosceranno nel loro insieme solo la prossima settimana. Solo allora, grazie al report mensile a cura di Assogestioni, sarà possibile tracciare il quadro esatto della situazione e verificare gli eventuali impatti negativi derivanti dalle turbolenze dei mercati finanziari. Tuttavia, in base ai primi dati che le più importanti reti di promotori e qualche Sgr hanno già diramato, sembrerebbe che i flussi mensili di settembre possano attestarsi più o meno sugli stessi livelli positivi di agosto, mese nel quale ci sono stati 6,4 miliardi di raccolta netta complessiva di cui 4,3 miliardi frutto dei soli fondi comuni e comparti di Sicav.
Un mese, agosto, sul quale ha peraltro pesato sia la tradizionale riduzione dell’attività lavorativa e sia l’instabilità dei mercati azionari ma che ha chiuso su livelli comunque positivi grazie ai fondi comuni e, più in particolare ai fondi flessibili e bilanciati. È in queste due categorie, infatti, che rientrano gran parte dei nuovi fondi multi asset che, in un contesto di bassi tassi di interesse, consentono di allargare la ricerca di reddito oltre il perimetro tradizionale (costituito da azioni, obbligazioni e liquidità) per includere le strategie di asset allocation e alternative (immobiliare, materie prime, valute, infrastrutture etc.): il tutto con un occhio di particolare riguardo alla volatilità complessiva del portafoglio.
Proprio l’efficacia di questi prodotti, chiamati a rispondere a una domanda crescente delle famiglie italiane alla ricerca di maggiore rendimento senza rischi eccessivi, è alla base del successo anche di Pioneer Investments che nel mese di agosto è risultata prima in Europa per raccolta netta. La sgr del gruppo Unicredit, ha beneficiato di flussi di sottoscrizione importanti soprattutto nel comparto multi asset a scadenza della famiglia Progetto Cedola. I comparti di questa gamma di fondi puntano a distribuire ogni anno una cedola del 2% investendo, su un orizzonte temporale di 5 anni, in modo attivo e flessibile sia sul mercato azionario che in quello a reddito fisso, privilegiando i titoli che esprimono, a parere dei gestori Pioneer, aspettative di dividendo superiori alla media. Molto gettonati pure i comparti absolute return, prodotti caratterizzati da gestioni flessibili e diversificate con l’obiettivo di produrre performance stabili e non correlate all’andamento dei mercati.
Un mese, agosto, sul quale ha peraltro pesato sia la tradizionale riduzione dell’attività lavorativa e sia l’instabilità dei mercati azionari ma che ha chiuso su livelli comunque positivi grazie ai fondi comuni e, più in particolare ai fondi flessibili e bilanciati. È in queste due categorie, infatti, che rientrano gran parte dei nuovi fondi multi asset che, in un contesto di bassi tassi di interesse, consentono di allargare la ricerca di reddito oltre il perimetro tradizionale (costituito da azioni, obbligazioni e liquidità) per includere le strategie di asset allocation e alternative (immobiliare, materie prime, valute, infrastrutture etc.): il tutto con un occhio di particolare riguardo alla volatilità complessiva del portafoglio.
Proprio l’efficacia di questi prodotti, chiamati a rispondere a una domanda crescente delle famiglie italiane alla ricerca di maggiore rendimento senza rischi eccessivi, è alla base del successo anche di Pioneer Investments che nel mese di agosto è risultata prima in Europa per raccolta netta. La sgr del gruppo Unicredit, ha beneficiato di flussi di sottoscrizione importanti soprattutto nel comparto multi asset a scadenza della famiglia Progetto Cedola. I comparti di questa gamma di fondi puntano a distribuire ogni anno una cedola del 2% investendo, su un orizzonte temporale di 5 anni, in modo attivo e flessibile sia sul mercato azionario che in quello a reddito fisso, privilegiando i titoli che esprimono, a parere dei gestori Pioneer, aspettative di dividendo superiori alla media. Molto gettonati pure i comparti absolute return, prodotti caratterizzati da gestioni flessibili e diversificate con l’obiettivo di produrre performance stabili e non correlate all’andamento dei mercati.
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