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Operatori di Borsa, previsioni stabili per euro e spread

29 Settembre 2015 09:47
financialounge -  Assiom Forex borsa dollaro euro Piazza Affari spread
Un aumento dell’ottimismo sulle prospettive di Piazza Affari rispetto ad agosto, e previsioni di sostanziale stabilità intorno agli attuali valori sia per il cambio euro / dollaro che per lo spread dei BTP decennali rispetto ai bund a 10 anni. Sono questi, in estrema sintesi, i risultati dell’ultimo sondaggio a cura da Assiom Forex che questo mese ha coinvolto 274 operatori finanziari.

Partendo dalle previsioni su Piazza Affari, la maggioranza degli interpellati (51%) si è espressa per un aumento dell’indice per i prossimi sei mesi tra il +3% e il +10% (in risalita rispetto al 43% di agosto ma inferiore al 57% del sondaggio di luglio). Diminuiscono sia coloro che ipotizzano una stabilità (dal 34% dello scorso mese al 30%), sia color che temono un calo (da 15% all’11%) e, soprattutto, quanti temono una ulteriore sensibile correzione del listino azionario italiano (soltanto l’1% degli intervistati contro il 9% di agosto). Proprio quest’ultima percentuale consente di riassumere la posizione degli operatori di Piazza Affari: se non ci saranno nuove brutte notizie dalla Cina e l’aumento dei tassi USA sarà accompagnato da raccomandazioni accomodanti da parte della Fed circa nuovi possibili rialzi, i fondamentali della Borsa italiana sembrerebbero mostrare oggi un maggiore potenziale al rialzo che non al ribasso.

Il sondaggio di Assiom Forex ha poi toccato, come di consueto, anche il tema del cambio euro/ dollaro. In questo ambito c’è da segnalare che il campione dei votanti si è spaccato esattamente in due (41%) tra coloro che propendono per una stabilità del fixing sugli attuali valori (1,10 – 1,12) e coloro che invece ipotizzano una leggera svalutazione dell’euro nei prossimi sei mesi soprattutto alla luce del fatto che si pensa ormai non più rimandabile oltre dicembre 2015, il rialzo dei tassi USA.

Infine, ma non certo per importanza, lo spread. Anche qui, come anticipato sopra, prevalgono nettamente (62%, sebbene in contrazione rispetto al 76% di agosto) gli operatori che prevedono uno spread compreso tra 100 e 125 punti base: il 20% immagina che tale differenziale possa scendere fino quota 75 mentre un 16% ipotizza che lo spread possa ampliarsi e attestarsi nel trading range di 125- 150 punti base.
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