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Budget familiari, il titolo di studio fa la differenza

18 Agosto 2015 15:20
financialounge -  famiglie italiane titolo di studio
Il titolo di studio e la tipologia di occupazione del capo famiglia incidono in modo importante sul budget familiare. È quanto emerge dal rapporto Istat 2014 nel quale si può leggere che la spesa media mensile per nucleo familiare è pari a 3.435 euro se la persona di riferimento (cioè con la quota di reddito maggiore) è laureata o svolge attività manageriali, si attesta a 2.750 euro se tale persona è diplomato o è impiegato in attività di concetto o, infine, non va oltre i 2.330 nel caso in cui la persona di riferimento familiare ha un titolo di studio inferiore: in pratica, il titolo di studio fa la differenza in tema di budget familiare.

Il rapporto Istat offre altri interessanti spunti di riflessione sulle tendenze di spesa delle famiglie italiane. In aumento la percentuale di budget dedicato ad alimentari e bevande (dal 17,3% al 17,5%) e per le bollette di luce, gas e acqua (dal 12,9% al 13%), mentre in contrazione le quote di consumi dedicati ai trasporti (dal 10,5% al 10,3%), per le comunicazioni (dal 2,8% al 2,6%).

Inoltre se si prende in considerazione la spesa non alimentare il gap tra il budget delle famiglie del Nord con quelle del Sud continua ad allargarsi: se nel 1997 era già al 30% (cioè il budget delle famiglie del Nord spendeva circa un terzo di più rispetto a quelle residenti nel Sud) nel 2014 tale divario si attestava al 54%.

È del tutto evidente che la profonda crisi economica ha ampliato questa forbice e questo deve suonare come un campanello dall’allarme: solo un rilancio strutturale del Sud (tramite il ripristino degli standard qualitativi in termini di burocrazie, giustizia, legalità e investimenti) consentirà all’Italia di accelerare la ripresa e avviarsi verso un trend di crescita più solida a medio lungo termine.
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