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Alessandro Cereda

Cosa hanno consigliato i mercati di luglio agli investitori

7 Agosto 2015 16:07
financialounge -  Alessandro Cereda Edoardo Ugolini Gugliemo Di Gioia Marcel Zimmermann Zest Absolute Return Var 4 Zest Asset Management Zest Dynamic Opportunities Zest Emerging Markets Zest Global Value
Per la maggior parte del mese di luglio i mercati sono stati compressi in un trading range abbastanza contenuto. Un andamento che ha coinvolto i mercati azionari, quelli obbligazionari e anche i mercati valutari mentre i mercati emergenti e le quotazioni del petrolio e di alcune delle principali materie prime hanno proseguito nella correzione al ribasso. Tuttavia, sebbene siano state davvero poche le opportunità emerse per gli investimenti, non sono mancate le occasioni per adottare alcune scelte tattiche di portafoglio.

Edoardo Ugolini, Portfolio Manager di Zest Asset Management e gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="lu0438908591"]Zest Absolute Return Var 4[/tooltip-fondi] (Global Macro), per esempio, ha rivelato di aver chiuso le posizioni residuali sui mercati emergenti (2,5% dell’attivo del fondo) in attesa di aprire piccole e caute posizioni lunghe sulle H- Shares cinesi che, secondo il manager, hanno a questo punto valutazioni davvero interessanti.

Il suo collega, Marcel Zimmermann e gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="lu0499300621"]Zest Emerging Markets[/tooltip-fondi] (Equity Focused Emerging Markets) condivide la view sulle azioni cinesi. “La debolezza nel mercato Cinese è continuata con gli investitori locali forzati a chiudere le loro posizioni a margini lunghi (rialzisti). I listini di Shanghai e Shenzhen hanno perso il 14% durante il mese di luglio e ci aspettiamo ulteriore pressione sul mercato, in quanto il 25% del listino è ancora sospeso. L’esodo dei titoli cinesi ha spinto le valutazioni già attrative ulteriormente al ribasso con un -14,5%: restiamo positivi su queste valutazioni a medio termine” commenta Marcel Zimmermann che continua invece a ritenere l’S&P500 di Wall Street caro: oltretutto il rialzo dei tassi d’interesse americani sullo sfondo ed il rafforzamento del dollaro ne indeboliscono ulteriormente i fondamentali.

In ambito obbligazionario, Alessandro Cereda, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="lu0438908757"]Zest Global Value[/tooltip-fondi], fa presente che al momento ha una posizione lunga (rialzista) sul Btp italiano e sul Bonos spagnolo che conta quasi il 25% del totale degli investimenti in obbligazioni. Il gestore sta inoltre ancora scommettendo sulla posizione short (ribassista) sul bund tedesco sebbene tale investimento non abbia portato al momento nessun valore aggiunto alla performance del fondo. In tutti i casi, il manager ha ridotto drasticamente la durata del portafoglio obbligazionario: attualmente il 54% delle posizioni investite è in titoli con scadenza sotto i 3 anni, il 18% sotto i 7 anni e il 5% sotto i 10 anni. Infine uno sguardo alle materie prime. Luglio è stato uno dei mesi più difficili per il petrolio e le altre principali materie prime: basti pensare che l’indice Commodity Total Return di Goldman Sachs ha lasciato sul terreno in soli 31 giorni il 14,5%.

“In termini di outlook, il crollo del settore delle commodities potrà offrire interessanti spunti per nuove opportunità sia in ambito azionario che valutario. Il fondo mantiene una esposizione lunga in quei mercati che dovrebbero beneficiare della riduzione nel prezzo delle commodities, di favorevoli dinamiche sui cambi e dalle politiche particolarmente espansive” puntualizza infine Gugliemo Di Gioia, Portfolio Manager del fondo [tooltip-fondi codice_isin="lu0438908914"]Zest Dynamic Opportunities[/tooltip-fondi].
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