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Cina e Giappone, la crisi del modello di crescita basato sull’export

29 Luglio 2015 14:52
financialounge -  cina esportazioni giappone Invesco John Greenwood
“La Cina e le altre economie asiatiche minori non sono più in grado di sostenere un modello di crescita basato sulle esportazioni: le riforme strutturali per il passaggio a un’economia in cui contino molto di più i consumi interni stanno infatti impiegando più tempo del previsto” è questo il commento di John Greenwood, capo economista di Invesco, nel suo ultimo outlook trimestrale. Secondo l’economista con la riduzione della crescita degli scambi commerciali a livello mondiale, la Cina ha mostrato chiari segnali di rallentamento: per il 2015 si prevede un Pil al 6,9%, anche se il settore privato prevede uno sviluppo più lento.

Ma anche il Giappone, considerata una delle economie maggiormente trainate dalle esportazioni, sta scontando la crisi del commercio, nonostante il deprezzamento del 20% dello yen sul dollaro. La dimostrazione di questo affanno dell’economia del Sol Levante si riflette puntualmente sulla previsione che John Greenwood fa del PIL giapponese per il 2015: secondo l’economista, infatti, la crescita nipponica non andrà oltre il punto percentuale. Con poche possibilità di superare tale livello se non in presenza di circostanze al momento improbabili come spiega lo stesso Greenwood.

“L’export è cresciuto in Giappone del 2,4% nell’ultimo anno: a meno che i suoi tradizionali partner commerciali, come Usa Europa e Cina, non registreranno un maggiore progresso nelle proprie economie da qui in avanti, la crescita delle esportazioni è destinata a languire”.
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