Italia, accelera il tasso di risparmio delle famiglie

Il tasso di risparmio delle famiglie italiane continua a crescere. A confermarlo è lo studio a cura del Centro Einaudi – Intesa Sanpaolo che, come di consueto da molti anni a questa parte, ha misurato anche per il 2015 le varie voci relative al risparmio in Italia.
La propensione media del risparmio delle famiglie italiane (cioè la percentuale del proprio reddito che viene messa da parte) si attesta all’11,6%: un valore di 1,1 punti percentuali superiori al 10,5% del 2014 e, soprattutto, il livello più elevato dal 2001 quando tale percentuale toccò l’11,8%.

In forte ascesa anche la quota dei Risparmiatori Interessati, cioè di tutti coloro che, tramite il fai da te o con il ricorso a consulenti finanziari di fiducia, dichiarano di volere a tutti i costi risparmiare una parte del proprio reddito: la loro quota nel 2015 è al 24,7% contro il 22,4% dello scorso anno. In aumento pure i Risparmiatori Non Intenzionali (dal 18,4% del 2014 al 19,1% di quest’anno), cioè di quanti vorrebbero risparmiare qualcosa del proprio reddito ma non sempre ci riescono.
Resta maggioritaria (56,2% del totale) ma in contrazione rispetto al dato del 2014 (59,2%) la percentuale dei Non Risparmiatori.

I dati di questa indagine confermano che le famiglie italiane, da sempre caratterizzate da un alto tasso di risparmio, stanno cercando di irrobustire gli accantonamenti: anche perché il polmone finanziario delle famiglie è stato ampiamente impoverito per contrastare i contraccolpi della crisi e della disoccupazione.
Per l’industria del risparmio gestito, invece, i dati dell’indagine confermano che il trend positivo riguardante fondi, sicav e gestioni patrimoniali non dovrebbe arrestarsi, almeno nel breve termine: sta però alle case d’investimento e ai consulenti finanziari saper ascoltare le effettive esigenze delle famiglie risparmiatrici e proporre loro soluzioni efficienti e robuste per affrontare questo complesso contesto di mercato.