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Cosa insegna l’obbligo dell’uso del contante in Danimarca

9 Luglio 2015 14:37
financialounge -  contanti danimarca pagamenti riforme
Lo scenario attuale, nonostante nelle ultime settimane ci sia stato un certo rialzo dei tassi, ha visto i tassi d’interesse negativi per molti titoli governativi: un contesto che agevola il movimento verso l’abolizione della moneta cartacea da parte delle autorità.
È in quest’ottica che alcun analisti hanno interpretato l’annuncio del governo danese circa i nuovi piani per consentire ai negozi di non accettare più pagamenti in contanti.
A livello di dichiarazioni ufficiali, l’iniziativa danese ha l’obiettivo di limitare gli oneri amministrativi e finanziari che implica l’uso del contante, e rientra nel più ampio programma di riforme che ha come finalità principale quella di fornire ulteriore slancio alla crescita del paese: secondo molti sostenitori, infatti, esistono prove empiriche e di mercato che dimostrano come l’utilizzo elevato dei contanti in un’economia eserciti un effetto frenante sulla crescita della ricchezza.

Secondo un recente studio negli Stati Uniti l’impiego di contanti penalizza per poco meno di un mezzo punto percentuale l’anno il PIL americano. Inoltre, e anche questo non è affatto un elemento da trascurare, i pagamenti in contanti possono facilmente eludere i controlli della raccolta dati finalizzati al monitoraggio fiscale, sottraendo base imponibile.
Ma, oltre a questi due importanti effetti, potrebbe esserci anche un altro motivo per il quale la Danimarca sta cercando di migrare al 100% verso la moneta elettronica ed è strettamente legato ai tassi d’interesse danesi che sono negativi, con il tasso di deposito, in particolare, che staziona al -0,75%. Chi utilizza i contanti può evitare di incappare in un tasso d’interesse negativo (cioè di evitare di pagare le banche per il deposito del capitale sul conto) facendo una mossa semplice: ritira i soldi allo sportello e li conserva in una cassetta di sicurezza o, addirittura, in casa.

Un atteggiamento che non sarebbe affatto una novità dal momento che in Svizzera (un altro paese in cui i tassi dei titoli di stato sono negativi), la stragrande maggioranza delle banconote in circolazione è proprio quella da mille franchi svizzeri: secondo alcuni osservatori un preciso indicatore che testimonia come sia diffuso il possesso dei contanti al di fuori del sistema bancario.
Insomma, secondo gli esperti, la banca centrale può disporre del pieno controllo della politica monetaria e della velocità della moneta soltanto eliminando la moneta fisica e passando ad un sistema che preveda quella elettronica.
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