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Idee di Investimento - Obbligazioni - 06 luglio 2015

6 Luglio 2015 14:36

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anto possa sembrare paradossale, proprio in una fase in cui le emissioni obbligazionarie societarie sono tra le asset class più richieste e tra le più diffuse nei portafogli degli investitori, potrebbe concretizzarsi una carenza di liquidità sul mercato con implicazioni piuttosto importanti per i possessori di questi titoli. È questa l’avvertenza che lancia Raymond Sagayam, Senior Investment Manager, Total Return Credit Team di Pictet Asset Management nell’articolo “I pericoli nel dare per scontata la liquidità delle obbligazioni”.

Non solo. La correzione in atto da alcune settimane nel mercato obbligazionario deve suonare come un vero e proprio campanello d’allarme per i risparmiatori, in particolare quelli abituati a puntare sui fondi obbligazionari per ricavarne buone performance con un rischio (sotto forma di volatilità) abbastanza contenuto. Infatti se, come tutto lascia supporre, il mercato si sta muovendo verso un rialzo graduale ma costante dei tassi di interesse, nei prossimi mesi la correzione potrebbe proseguire: è necessario quindi effettuare un «tagliando» al proprio giardinetto finanziario insieme ad un consulente finanziario di fiducia per verificare se le aspettative complessive siano ancora pertinenti con lo scenario di mercato che si sta configurando.

Anche per questo continua a crescere l’interesse verso i fondi multi asset. "I fondi multi asset possono essere visti come l’evoluzione naturale dei tradizionali fondi bilanciati ( 50% azionari e 50% obbligazionari ) alla luce della sempre più forte correlazione e volatilità presente sulle asset class tradizionali come azioni obbligazioni valute e liquidità. I fondi multi asset, oltre a cercare di ottimizzare l’asset allocation all’interno del portafoglio, sono spesso rappresentativi della capacità gestionale e della reattività del fondo al variare delle condizioni dei mercati finanziari e non solo. Sicuramente rappresentano un elevato livello di delega del risparmiatore e del consulente che di fatto trasferiscono quasi totalmente al gestore la responsabilità del giusto timing ed equilibrio del patrimonio affidato" spiega nell’articolo “Il multi asset che adotta una gestione da buon padre di famiglia” Arnoldo Valsangiacomo, Membro del Consiglio di Amministrazione di ETHENEA Independent Investors S.A. e Gestore di Portafoglio degli Ethna Funds.

Ma perché questa specifica tipologia di prodotti può essere particolarmente interessante in questa fase dei mercati? “Le strategie dinamiche multi-asset, che noi chiamiamo «Outcome Driven Investments» (odi), mettono l’accento sull’incremento e la protezione del patrimonio. Questi strumenti sono quindi particolarmente indicati per gli investitori che desiderano un’evoluzione costante del loro capitale e vogliono tutelarsi da pesanti perdite. Con le strategie dinamiche, così chiamate perché consentono di aprire e chiudere rapidamente le posizioni in diverse classi di attivi a seconda del contesto di mercato, è possibile costruire portafogli robusti. Questi portafogli, composti da azioni, obbligazioni, investimenti alternativi e/o derivati, offrono agli investitori una certa protezione nelle fasi di ribasso, ma al contempo consentono di sfruttare le opportunità dei mercati. L’obiettivo di questi prodotti è quello di ottenere una performance superiore a quella dei portafogli misti tradizionali su un intero ciclo di mercato, limitando il più possibile il rischio di perdita e le oscillazioni di valore, la cosiddetta volatilità” ha specificato nell’articolo“Perché preferire portafogli con precisi target di rendimento e volatilità” Chiara Bellon, CIIA, Head of Portfolio Management, Vontobel Asset Management S.A. Milan Branch, nel quale la strategist argomenta le ragioni hanno convinto Vontobel Asset Management ad ampliare la propria offerta multi asset class con il lancio di due nuovi fondi con differenti profili di rischio/rendimento, e caratterizzati da precisi target di rendimento e volatilità: Vontobel Fund - Target Return Balanced e Vontobel Fund – Target Return Growth. Prodotti con portafogli.

Nel frattempo prosegue l’attenzione degli investitori sulle obbligazioni americane dove è necessaria però un’attenta selezione dei titoli. “Con la Fed pronta ad aumentare i tassi d’interesse, riteniamo consigliabile evitare il rischio di duration (scadenza media dei titoli) in questo segmento del mercato e preferiamo i titoli di Stato indicizzati all’inflazione. Privilegiamo anche il rischio di credito nel segmento corporate high yield ed emergente in valute forti, i cui spread attuali offrono un migliore profilo rischio/rendimento. Infine, anche le valutazioni dei tassi emergenti appaiono relativamente più interessanti, con l’Asia che resta la nostra regione preferita” puntualizza Sylvie Golay Markovich, Head Fixed Income Analysis di Credit Suisse nell’articolo “Reddito fisso, massima cautela nel credito investment grade”.

Per quanto riguarda il biglietto verde per Tom Fahey, esperto in macro-strategie globali di Loomis Sayles (gruppo Natixis), ci diversi fattori che giustificano un apprezzamento del dollaro statunitense, come ha modo di spiegare nell’articolo “Dollaro USA, le ragioni che giustificano un trend in ascesa”. Se la divisa americana dovesse mostrare segnali di ulteriore rafforzamento quali potrebbero essere i prossimi livelli di fixing euro/usd e quali implicazioni ci sarebbero per gli investimenti? Il consunsus degli analisti valutari più «positivi» sulle prospettive a medio termine del dollaro, ipotizzano un fixing eur/usd a 0,96 entro il primo trimestre del 2016. Se tale scenario si concretizzasse, ci sarebbero circa 16 punti percentuali di guadagno in valuta per chi acquistasse adesso il dollaro (con un fixing a 1,12) e lo rivendesse tra circa 12 mesi. Un «vantaggio» che rafforza l’idea di puntare sui titoli di stato USA a lungo termine (che dovrebbero risultare meno esposti al rialzo dei tassi della Fed) e sugli high yield americani (che dovrebbero beneficiare della ripresa economica USA prevista in ri-accelerazione).

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