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Marcel Zimmermann

Borse, quelle emergenti hanno ora qualcosa in più

16 Giugno 2015 14:11
financialounge -  Marcel Zimmermann mercati azionari Zest Asset Management
Negli ultimi due anni l’appeal dei mercati azionari emergenti è fortemente diminuito agli occhi degli investitori. È infatti dal maggio 2013, cioè subito dopo le dichiarazioni dell’allora Presidente della Fed Ben Bernanke che aveva fatto trapelare l’ipotesi dell’avvio del «tapering» (riduzione dei volumi di acquisto di titoli governativi USA da parte della banca centrale americana), che il posizionamento sull’asset class emerging markts equity è stata ridotta nei portafogli degli investitori internazionali.
Da allora fino al 31 dicembre 2014, l’indice Msci Emerging markets equity in euro ha fatto registrare una perdita dello 0,46% contro il +22,39% dell’Msci world in euro, rappresentativo delle Borse di tutto il mondo sviluppato.

Dall’inizio di quest’anno, però, l’interesse verso i listini dei paesi in via di sviluppo si è gradatamente ravvivato e la performance dell’Msci EM index (+9,98% in euro) si è avvicinata a quella dell’Msci world index (+11,18% in euro). Merito del fatto che i grandi deflussi dai mercati emergenti del 2013 e del 2014 sono finiti e che diversi paesi in via di sviluppo hanno nel frattempo migliorato i propri fondamentali e possono ora vantare sia su un competitivo rapporto prezzo/utili (p/e) e sia su tassi di crescita dei profitti attesi superiori alla media di molti listini occidentali. Un contesto nel quale la selezione delle Borse farà comunque la differenza.


“Continuiamo a vedere valutazioni fondamentali attrattive sui mercati azionari emergenti e parzialmente su quelli sviluppati. A livello geografico continuiamo a favorire la zona asiatica e manteniamo l’esposizione in Cina, Corea del Sud ed il Giappone. Ci aspettiamo ulteriore volatilità sui mercati azionari, causati dal rialzo dei tassi d’interesse globali e dalle importanti fluttuazioni dei cambi che riflettano le aspettative divergenti di crescita economica regionale” commenta Marcel Zimmermann, Portfolio Manager di Zest Asset Management che poi aggiunge altri dettagli sulle scelte di portafoglio: “Manteniamo la posizione lunga (rialzista) netta sui mercati azionari con un’esposizione lorda del 82%. Abbiamo nel contempo aumentato la copertura tramite futures sull’S&P 500 di Wall Street, il Nikkei giapponese e l’H-Share index cinese al 55% del portafoglio ottenendo un’esposizione netta del 27%. Manteniamo anche il rischio cambio parzialmente coperto verso lo Yen, il Won Coreano e il dollaro USA”.
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