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Banca Centrale Giappone

Prudenti non significa evitare di investire

8 Giugno 2015 13:30
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Le prospettive di lungo periodo di PIMCO si basano sulla previsione che le banche centrali rimarranno accomodanti e continueranno a sostenere la crescita. I tassi ufficiali resteranno bassi e gli esperti di PIMCO si aspettano che la BCE e la BOJ continueranno a promuovere attivamente la reflazione.
Negli USA la Fed restringerà gradualmente la sua politica monetaria, ma all’intenzione dell’istituto di ridimensionare il suo bilancio si contrapporrà la volontà di evitare condizioni finanziarie eccessivamente restrittive.

“Pur prevedendo una convergenza verso tassi di crescita pari al livello potenziale e cicli economici più lunghi rispetto alla media storica, la prudenza è giustificata poiché i bassi tassi ufficiali, l’espansione dei bilanci delle banche centrali e l’elevato debito pubblico fanno sì che le autorità dispongano di un margine di manovra ridotto per reagire in modo aggressivo a fasi di contrazione del ciclo economico o a shock della fiducia degli investitori. Riteniamo che le valutazioni dei mercati azionari e obbligazionari siano generalmente ragionevoli e, nel nostro scenario di riferimento, prevediamo che il miglioramento dei fondamentali economici sosterrà le valutazioni delle attività più rischiose. Tuttavia, esiste il rischio che il persistente contesto di bassi rendimenti incoraggi un’eccessiva assunzione di rischio, da parte degli investitori nel tentativo di soddisfare obiettivi di rendimento «normali» del passato. Questo è un rischio dal quale cercavamo di proteggere i nostri clienti prima della crisi finanziaria del 2008 e resteremo in guardia anche nei prossimi anni” spiegano i professionisti di PIMCO che, tuttavia, non disdegnano di segnalare anche le opportunità di investimento da cogliere. “In ambito obbligazionario, per esempio, pur prevedendo un ciclo economico prolungato e una crescita prossima al livello potenziale, i rischi bilaterali associati all’inflazione ci esortano alla prudenza riguardo all’interest rate duration dei titoli nominali, oltre a indurci a continuare a privilegiare i TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities) statunitensi come preziosa copertura dall’inflazione a prezzi convenienti”.
Le valutazioni del mercato delle obbligazioni societarie continuano invece ad essere sostenute dai fondamentali solidi e nel complesso PIMCO è ottimista riguardo alle prospettive di lungo periodo del segmento, alla luce dei trend favorevoli a lungo termine da noi individuati. “Tuttavia, tali valutazioni, pur essendo perlopiù eque, sono tutt’altro che convenienti. Continueremo ad affidarci ai nostri specialisti della gestione dei portafogli obbligazionari e della ricerca per una selezione dei titoli di tipo bottom- up in grado di generare alfa, sotto la guida del nostro quadro strutturale” puntualizzano i professionisti di PIMCO, che concludono con un focus sul mercato azionario: “Le nostre aspettative sui tassi nella Nuova neutralità (un contesto nel quale le banche centrali saranno costrette a fissare i tassi ufficiali a livelli nettamente inferiori a quelli prevalenti prima della crisi) sostengono un orientamento relativamente favorevole alle azioni. I bassi tassi di sconto, l’inflazione in ripresa ma modesta e un ciclo economico prolungato depongono a favore di performance azionarie positive, persino con le attuali valutazioni, che appaiono equilibrate in base ai parametri storici. Le tendenze globali da noi individuate dovrebbero sostenere gli utili delle imprese e, come per le obbligazioni societarie, i trend strutturali delineano un contesto per la selezione dei vincitori a livello regionale e settoriale. Nei mercati emergenti ricercheremo opportunità d’investimento in paesi con profili di crescita in miglioramento e riforme della governance economica e ravvisiamo nelle azioni emergenti un potenziale di sovraperformance”.
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