fusioni e acquisizioni
M&A, le operazioni con target estero al record dal 2007
19 Maggio 2015 09:40

593 miliardi di dollari. È questo il controvalore complessivo, da inizio anno, di tutte le operazioni cross border (inerenti a deal al di fuori dei confini nazionali) di M&A (fusioni e acquisizioni), il 29% in più rispetto al valore registrato nello stesso periodo nel 2014 e, soprattutto, l’ammontare più elevato da inizio anno negli ultimi 8 anni.
La quota di M&A cross Border ha infatti raggiunto ad oggi il 43% del totale globale di tutte le varie tipologie di attività di tipo M&A: la percentuale, per l’appunto più alta dal 2007, quando tale quota rappresentava in questo periodo dell’anno il 45%.
I mercati sviluppati continuano a rappresentare le prime dieci destinazioni più interessanti per i deal M&A cross border: in particolare, gli obiettivi si sono concentrati soprattutto nel Regno Unito, negli Stati Uniti e nella Svizzera mentre i settori che per controvalore hanno registrato i volumi maggiori sono stati quelli dell’Energy & Power e della farmaceutica. Una tendenza interessante che si è affermata sul mercato è quella che vede le corporation degli Stati Uniti che hanno intensificato le acquisizioni oltre confine: il dollaro forte e le ingenti disponibilità di liquidità in cassa, permettono a queste compagnie di effettuare deal al di fuori dei confini degli States, in particolare in Europa che, da sola, ha calamitato l’87% delle operazioni cross border lanciate da società straniere, rispetto al 68% dello scorso anno.
Da segnalare infine che ben 13 sono state le mega offerte finora, cioè le operazioni M&A Cross Border ciascuna del valore di oltre 5 miliardi di dollari. Tra le principali, che nel loro insieme rappresentano il 48% del totale da inizio anno, spiccano quelle relative a BG Group / Shell (80,7 miliardi di dollari), Syngenta / Monsanto (46,8 miliardi) e Mylan / Teva (44,7 miliardi).
La quota di M&A cross Border ha infatti raggiunto ad oggi il 43% del totale globale di tutte le varie tipologie di attività di tipo M&A: la percentuale, per l’appunto più alta dal 2007, quando tale quota rappresentava in questo periodo dell’anno il 45%.
I mercati sviluppati continuano a rappresentare le prime dieci destinazioni più interessanti per i deal M&A cross border: in particolare, gli obiettivi si sono concentrati soprattutto nel Regno Unito, negli Stati Uniti e nella Svizzera mentre i settori che per controvalore hanno registrato i volumi maggiori sono stati quelli dell’Energy & Power e della farmaceutica. Una tendenza interessante che si è affermata sul mercato è quella che vede le corporation degli Stati Uniti che hanno intensificato le acquisizioni oltre confine: il dollaro forte e le ingenti disponibilità di liquidità in cassa, permettono a queste compagnie di effettuare deal al di fuori dei confini degli States, in particolare in Europa che, da sola, ha calamitato l’87% delle operazioni cross border lanciate da società straniere, rispetto al 68% dello scorso anno.
Da segnalare infine che ben 13 sono state le mega offerte finora, cioè le operazioni M&A Cross Border ciascuna del valore di oltre 5 miliardi di dollari. Tra le principali, che nel loro insieme rappresentano il 48% del totale da inizio anno, spiccano quelle relative a BG Group / Shell (80,7 miliardi di dollari), Syngenta / Monsanto (46,8 miliardi) e Mylan / Teva (44,7 miliardi).
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