High Yield
Idee di Investimento - Obbligazioni - 18 maggio 2015
18 Maggio 2015 09:25

ficile, se non praticamente impossibile, prepararsi ad un disordinato rialzo dei tassi di interesse del mercato obbligazionario e del probabile sell–off (vendita di titoli senza limitazione di quantità e di prezzo) che lo accompagnerebbe. Tuttavia, come gli esperti del reddito fisso fanno notare nell’articolo “Portafogli obbligazionari, perché aumentare la liquidità”, oltre a ridurre l’esposizione sui tassi di interesse (tramite una scadenza media dei titoli in portafoglio contenuta, conservando obbligazioni a breve termine e strumenti a tasso variabile), oggi si rende quasi indispensabile mantenere in portafoglio una componente di liquidità più significativa. Anche perché la volatilità delle quotazioni è comunque destinata ad aumentare e non è difficile ipotizzare cali di prezzo anche consistenti dei bond: di conseguenza, ci saranno opportunità di reinvestire in obbligazioni quando i prezzi scenderanno e, di conseguenza, si renderà indispensabile avere liquidità di impiegare per l’occasione.
La volatilità resta un’osservata speciale anche per Antonio Bottillo, Country Head ed Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management che, nell’articolo “Tutte le opportunità da cogliere in attesa del rialzo della Fed” afferma: “Dopo un lungo periodo di tassi bassi, diversi nostri esperti degli investimenti stimano che un rialzo dei tassi da parte della Fed possa avvenire entro la fine dell’anno, anche se in maniera cauta. Tale aumento potrà portare con sé delle opportunità su diversi segmenti del mercato obbligazionario, ma anche dei rischi legati all’aumento della volatilità. L’attenta selezione delle singole opportunità di investimento, unita all’utilizzo di tecniche di gestione della volatilità e all’inserimento di strategie non tradizionali o alternative, possono contribuire alla costruzione di portafogli più robusti in grado di affrontare tale rinnovato contesto di mercato”.
Tra le strategie di investimento che si possono prendere in esame in questo contesto, meritano un approfondimento quelle segnalate da Scott Schweighauser, President, Portfolio Manager Aurora Investment Management (gruppo Natixis Global Asset Management). Il gestore, nell’articolo “Tecniche di gestione alternative per affrontare l'aumento dei tassi” rivela perché ritiene che sia opportuno adottare approcci di gestione alternativi basati sulla ricerca dell'alfa che garantiscano una contenuta correlazione con i mercati obbligazionari tradizionali: il gestore raccomanda, inoltre, di fare ricorso anche alle tecniche di investimento che possano contribuire a mitigare l'effetto dell'aumento dei tassi così come la volatilità di mercato. In estrema sintesi le quattro tecniche sono: 1) Il trading direzionale; 2) i senior loan o gli strumenti di debito garantiti a tasso variabile; 3) la vendita allo scoperto di obbligazioni; 4) l’aggiunta dell'esposizione a commodity, metalli e altri «hard asset» che tendono ad apprezzarsi durante periodi di rialzo dei tassi.
Per quanto riguarda invece le scelte di portafoglio più tradizionali, il debito emergente in dollari USA e i titoli europei high yield continuano a essere ritenuti interessanti. Sono queste, infatti, le due asset class preferite dalla Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. Gli esperti della PSU spiegano infatti, nell’articolo “Reddito fisso, focus su debito emergente e high yield”, che i continui stimoli monetari delle banche centrali di tutto il mondo dovrebbero favorire in modo particolare le aree del reddito fisso che presentano valutazioni prossime o inferiori al fair value (valore intrinseco stimato del titolo) che continuano a farsi preferire ai rendimenti governativi sempre depressi.
Per quanto riguarda le obbligazioni high yield il primo trimestre si è concluso con una robusta performance accompagnata da un buon livello di offerta che è stata ben assorbita dal mercato; in particolar modo le obbligazioni a basso livello di rating tipo Single B e CCC hanno contribuito in modo significativo al movimento. I manager di Anima nell’articolo “Il giusto mix tra bond periferici e societari” ritengono che in alcuni settori le valutazioni siano ancora interessanti e che da un punto di vista tecnico il mercato possa rimanere sostenuto dalla forte domanda di rendimento che spinge gli investitori verso livelli di rating più bassi: in tutti i casi, la chiusura della stagione degli utili sarà un punto chiave per la tenuta del settore nel suo complesso.
La volatilità resta un’osservata speciale anche per Antonio Bottillo, Country Head ed Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management che, nell’articolo “Tutte le opportunità da cogliere in attesa del rialzo della Fed” afferma: “Dopo un lungo periodo di tassi bassi, diversi nostri esperti degli investimenti stimano che un rialzo dei tassi da parte della Fed possa avvenire entro la fine dell’anno, anche se in maniera cauta. Tale aumento potrà portare con sé delle opportunità su diversi segmenti del mercato obbligazionario, ma anche dei rischi legati all’aumento della volatilità. L’attenta selezione delle singole opportunità di investimento, unita all’utilizzo di tecniche di gestione della volatilità e all’inserimento di strategie non tradizionali o alternative, possono contribuire alla costruzione di portafogli più robusti in grado di affrontare tale rinnovato contesto di mercato”.
Tra le strategie di investimento che si possono prendere in esame in questo contesto, meritano un approfondimento quelle segnalate da Scott Schweighauser, President, Portfolio Manager Aurora Investment Management (gruppo Natixis Global Asset Management). Il gestore, nell’articolo “Tecniche di gestione alternative per affrontare l'aumento dei tassi” rivela perché ritiene che sia opportuno adottare approcci di gestione alternativi basati sulla ricerca dell'alfa che garantiscano una contenuta correlazione con i mercati obbligazionari tradizionali: il gestore raccomanda, inoltre, di fare ricorso anche alle tecniche di investimento che possano contribuire a mitigare l'effetto dell'aumento dei tassi così come la volatilità di mercato. In estrema sintesi le quattro tecniche sono: 1) Il trading direzionale; 2) i senior loan o gli strumenti di debito garantiti a tasso variabile; 3) la vendita allo scoperto di obbligazioni; 4) l’aggiunta dell'esposizione a commodity, metalli e altri «hard asset» che tendono ad apprezzarsi durante periodi di rialzo dei tassi.
Per quanto riguarda invece le scelte di portafoglio più tradizionali, il debito emergente in dollari USA e i titoli europei high yield continuano a essere ritenuti interessanti. Sono queste, infatti, le due asset class preferite dalla Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. Gli esperti della PSU spiegano infatti, nell’articolo “Reddito fisso, focus su debito emergente e high yield”, che i continui stimoli monetari delle banche centrali di tutto il mondo dovrebbero favorire in modo particolare le aree del reddito fisso che presentano valutazioni prossime o inferiori al fair value (valore intrinseco stimato del titolo) che continuano a farsi preferire ai rendimenti governativi sempre depressi.
Per quanto riguarda le obbligazioni high yield il primo trimestre si è concluso con una robusta performance accompagnata da un buon livello di offerta che è stata ben assorbita dal mercato; in particolar modo le obbligazioni a basso livello di rating tipo Single B e CCC hanno contribuito in modo significativo al movimento. I manager di Anima nell’articolo “Il giusto mix tra bond periferici e societari” ritengono che in alcuni settori le valutazioni siano ancora interessanti e che da un punto di vista tecnico il mercato possa rimanere sostenuto dalla forte domanda di rendimento che spinge gli investitori verso livelli di rating più bassi: in tutti i casi, la chiusura della stagione degli utili sarà un punto chiave per la tenuta del settore nel suo complesso.
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