Fondi obbligazionari
Idee di investimento - Obbligazioni - 04 maggio 2015
11 Maggio 2015 09:35

ferenze, in ambito obbligazionario vanno attualmente all’high yield, sia europeo che USA, mentre l’approccio di gestione resterà estremamente flessibile anche perchè la volatilità dei mercati tenderà ad aumentare. Sono queste le principali indicazioni fornite Aymeric Forest, Head of Multi Asset Investments Europe di Schroders e co-gestore, insieme a Iain Cunningham, di Schroder ISF Global Multi-Asset Income nell’articolo “Global Multi-Asset Income, tre anni da primatista” all’interno del quale specifica: “Nel mondo obbligazionario, abbiamo spostato parte della nostra esposizione sull’High Yield statunitense ed europeo, in vista del rialzo dei tassi della Federal Reserve. Guardando al futuro, ci aspettiamo uno scenario di significativa divergenza tra politiche monetarie regionali e tra performance delle asset class, con la maggior parte delle Banche centrali che manterranno posizioni accomodanti mentre la Fed si avvierà a un ciclo di stretta monetaria: tale divergenza dovrebbe essere accompagnata da una maggiore volatilità, che ci porterà a restare flessibili sia in termini di asset allocation che di gestione del rischio”.
Restando in tema di bond ad alto rendimento, J. Gibson Cooper, analista di Western Asset (gruppo Legg Mason) ha affermato che, poiché il settore dei titoli dell’energia high yield rappresenta in questo momento un mercato molto ampio, può essere ragionevole suddividerlo in tre segmenti. “Generalmente, possiamo identificare tre sub-settori principali: esplorazione e produzione, società di servizi petroliferi e infine il settore midstream (trasporto, stoccaggio, commercializzazione e vendita all'ingrosso di prodotti petroliferi). Quest’ultima area costituisce ancora una fetta molto ampia della nostra strategia. Quasi tutte queste aziende sono strutturate come Master Limited Partnership (MLP, strumenti finanziari che offrono un tasso di interesse molto elevato in una cornice fiscale favorevole per gli investitori), e riteniamo che questo sottoinsieme del settore Energia sia in grado di mostrare buone performance, qualunque sia il contesto generale per le commodity” ha commentato J. Gibson Cooper nell’articolo “High yield, ecco i segmenti del settore energia da scegliere”.
Nel frattempo, alla luce delle considerazioni che si possono trarre dalla lettura degli ultimi trend di mercato, e in linea con i recenti dati macroeconomici, Maurizio Novelli, Global Strategist di Zest Asset Management, non vede un motivo fondamentale per modificare l'attuale asset allocation strategica del Global Strategy Fund. “La nostra strategia rimane focalizzata su un approccio decisamente contrarian rispetto al consenso generale e si concretizza con posizioni short (ribassiste) sugli indici americani (S&P500 di Wall Street e della Borsa di Toronto), long (rialziste) sui Treasuries e bonds in dollari USA, neutrali sul biglietto verde e positivi sull'evoluzione a medio termine dei prezzi dell'oro” precisa infatti lo strategist nell’articolo “Perché puntare ancora sul reddito fisso USA”.
Sullo sfondo restano però almeno altre due opzioni a disposizione degli investitori orientati prevalentemente al reddito fisso: i bond dei paesi emergenti e le strategie liquid alternative. Koon Chow, Senior Macro e FX Strategist EMD di Union Bancaire Privée (UBP), in particolare, nell’articolo “Bond emerging markets, tanti rischi ma molte opportunità” si dichiara positivo sull’obbligazionario dei Mercati Emergenti e vede l’effetto delle politiche a favore della crescita filtrare attraverso una più stabile attività economica nella seconda parte dell’anno: questo, per lo strategist, dovrebbe favorire i prezzi degli asset dei Mercati Emergenti. “Ci aspettiamo che la situazione economica e globale darà sostegno agli Eurobond dei Mercati Emergenti denominati in dollari, in particolare per il segmento di mercato medio-alto. Al contrario, gli strumenti denominati in valuta locale potrebbero rimanere indietro in termini di rendimenti totali in dollari” sostiene Koon Chow.
Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel , invece ha ridotto a zero la propria esposizione in titoli di Stato svizzeri e tedeschi ed ha mantenuto i Treasury USA come esposizione preferita nella duration di alta qualità. Per contro lo strategist ha aumentato il peso relativo alle strategie alternative liquide (quelle che adottano approcci di gestione non tradizionali tipici dei gestori di hedge fund rispetto ai quali garantiscono la massima trasparenza del portafoglio e un livello elevato di liquidità), destinate a generare rendimenti assoluti non correlati ad azioni e obbligazioni. “Mentre manteniamo una discreta esposizione nei mercati azionari e obbligazionari sullo sfondo di un ambiente mondiale ancora favorevole, notiamo che i premi al rischio offerti in questi segmenti sono in calo, complice l’iperattività delle banche centrali. Ciò ci induce a cercare investimenti alternativi” puntualizza infatti Christophe Bernard nell’articolo “Gli investimenti alternativi guadagnano attrattiva” .
Restando in tema di bond ad alto rendimento, J. Gibson Cooper, analista di Western Asset (gruppo Legg Mason) ha affermato che, poiché il settore dei titoli dell’energia high yield rappresenta in questo momento un mercato molto ampio, può essere ragionevole suddividerlo in tre segmenti. “Generalmente, possiamo identificare tre sub-settori principali: esplorazione e produzione, società di servizi petroliferi e infine il settore midstream (trasporto, stoccaggio, commercializzazione e vendita all'ingrosso di prodotti petroliferi). Quest’ultima area costituisce ancora una fetta molto ampia della nostra strategia. Quasi tutte queste aziende sono strutturate come Master Limited Partnership (MLP, strumenti finanziari che offrono un tasso di interesse molto elevato in una cornice fiscale favorevole per gli investitori), e riteniamo che questo sottoinsieme del settore Energia sia in grado di mostrare buone performance, qualunque sia il contesto generale per le commodity” ha commentato J. Gibson Cooper nell’articolo “High yield, ecco i segmenti del settore energia da scegliere”.
Nel frattempo, alla luce delle considerazioni che si possono trarre dalla lettura degli ultimi trend di mercato, e in linea con i recenti dati macroeconomici, Maurizio Novelli, Global Strategist di Zest Asset Management, non vede un motivo fondamentale per modificare l'attuale asset allocation strategica del Global Strategy Fund. “La nostra strategia rimane focalizzata su un approccio decisamente contrarian rispetto al consenso generale e si concretizza con posizioni short (ribassiste) sugli indici americani (S&P500 di Wall Street e della Borsa di Toronto), long (rialziste) sui Treasuries e bonds in dollari USA, neutrali sul biglietto verde e positivi sull'evoluzione a medio termine dei prezzi dell'oro” precisa infatti lo strategist nell’articolo “Perché puntare ancora sul reddito fisso USA”.
Sullo sfondo restano però almeno altre due opzioni a disposizione degli investitori orientati prevalentemente al reddito fisso: i bond dei paesi emergenti e le strategie liquid alternative. Koon Chow, Senior Macro e FX Strategist EMD di Union Bancaire Privée (UBP), in particolare, nell’articolo “Bond emerging markets, tanti rischi ma molte opportunità” si dichiara positivo sull’obbligazionario dei Mercati Emergenti e vede l’effetto delle politiche a favore della crescita filtrare attraverso una più stabile attività economica nella seconda parte dell’anno: questo, per lo strategist, dovrebbe favorire i prezzi degli asset dei Mercati Emergenti. “Ci aspettiamo che la situazione economica e globale darà sostegno agli Eurobond dei Mercati Emergenti denominati in dollari, in particolare per il segmento di mercato medio-alto. Al contrario, gli strumenti denominati in valuta locale potrebbero rimanere indietro in termini di rendimenti totali in dollari” sostiene Koon Chow.
Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel , invece ha ridotto a zero la propria esposizione in titoli di Stato svizzeri e tedeschi ed ha mantenuto i Treasury USA come esposizione preferita nella duration di alta qualità. Per contro lo strategist ha aumentato il peso relativo alle strategie alternative liquide (quelle che adottano approcci di gestione non tradizionali tipici dei gestori di hedge fund rispetto ai quali garantiscono la massima trasparenza del portafoglio e un livello elevato di liquidità), destinate a generare rendimenti assoluti non correlati ad azioni e obbligazioni. “Mentre manteniamo una discreta esposizione nei mercati azionari e obbligazionari sullo sfondo di un ambiente mondiale ancora favorevole, notiamo che i premi al rischio offerti in questi segmenti sono in calo, complice l’iperattività delle banche centrali. Ciò ci induce a cercare investimenti alternativi” puntualizza infatti Christophe Bernard nell’articolo “Gli investimenti alternativi guadagnano attrattiva” .
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