Green Economy, serve una strategia Paese per l’Italia

L’Italia dispone di prodotti e tecnologie per avviare lo sviluppo sostenibile ma serve un cambiamento di mentalità e una strategia per il Paese. È quanto è emerso dal meeting di primavera della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile del 13 aprile scorso.
L’incontro, dal tema «Il contributo della Green Economy per la ripresa dell’Italia», costituisce un appuntamento annuale importante per gli operatori della green economy del nostro paese ed ha registrato i segnali dell’effettiva potenzialità del settore quale volano per uscire dalla crisi economica: dall’abbattimento delle emissioni di carbonio, all’aumento dell’occupazione, dall’incremento a livello mondiale dell’emissione dei green bond (42 miliardi di obbligazioni verdi emesse tra il 2013 e il 2014) all’aumento degli investimenti nelle rinnovabili (incremento del 16% tra il 2013 e il 2014).
Un’occasione speciale nella quale non sono mancate anche proposte sfidanti come quella formulata da Edo Ronchi (presidente della fondazione), battezzata «accordo post Kyoto»: in pratica, una nuova intesa internazionale sul clima per l’abbattimento delle emissioni di gas serra, che coinvolga anche USA e Cina, del quale tappa decisiva sarà la Conferenza di Parigi 2015 sul clima. Ronchi ha peraltro sottolineato il ruolo cruciale dei fondi europei «dei quali l’Italia deve avvalersi, oltre a prendere la strada di una fiscalità ecologica che sappia orientare il mercato, le produzioni e i consumi verso la Green Economy».