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Il petrolio meno caro non frenerà le mosse della Fed

29 Aprile 2015 09:55
financialounge -  Federal Reserve inflazione petrolio Pioneer Investments salari tassi di interesse
La caduta dei prezzi del petrolio potrebbe indurre la Federal Reserve statunitense a posticipare la decisione di avviare la normalizzazione dei tassi di interesse, creando così un clima di incertezza sui mercati. Molti analisti si aspettano già da quest'anno un primo aumento dei tassi di interesse, ma con la riduzione dei prezzi del petrolio destinata a trasformarsi gradualmente in una minore inflazione, alcuni investitori si chiedono se la possibilità di un'autentica deflazione possa indurre la Fed a fermarsi. La conclusione a cui sono giunti i partecipanti all'ultima riunione del MacroAdvisory Forum di Pioneer Investments è che si tratti di un'eventualità improbabile.
I funzionari della Federal Reserve, tra cui il presidente, Janet Yellen, e il vicepresidente, Stanley Fischer, hanno dichiarato di considerare come temporaneo l'impatto della riduzione dei prezzi del petrolio, lasciando intendere che il fenomeno non influenzerà le scelte di politica monetaria. La Fed si concentrerà, invece, sull'inflazione core (eliminando l'impatto della componente volatile dei prezzi dell'energia) e sulla crescita dei salari, quali principali indicatori dei trend inflazionistici sottostanti. Il tasso di disoccupazione sta continuando a scendere verso la soglia del 5% e i dati dei sondaggi implicano che le persone sono sempre più disposte ad abbandonare la propria posizione lavorativa corrente per cercare nuove opportunità, segnale di una domanda di lavoro che supera l'offerta.
“Se l'occupazione continuerà a migliorare, i salari potrebbero crescere a un tasso annuo del 3% entro la fine del 2015. Ciò indica che il rischio di un rafforzamento della deflazione negli Stati Uniti è praticamente pari a zero e pertanto la Fed si concentrerà maggiormente sulla capacità di prevedere possibili pressioni inflazionistiche” fanno sapere gli esperti di Pioneer Investments per i quali tutto questo suggerisce che un aumento dei tassi di interesse nel 2015, forse a giugno, resta l'eventualità più probabile.
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