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Possibile un ulteriore rafforzamento del dollaro

7 Aprile 2015 09:10
financialounge -  dollaro Europa Federal Reserve Yves Longchamp
Negli ultimi mesi, nonostante i difficili negoziati tra Grecia e l’eurogruppo e il persistente conflitto nell’Ucraina orientale (con l’inaffidabilità dalla Russia in veste di negoziatore) l’andamento economico europeo si è mosso verso la ripresa, in linea con le previsioni degli esperti di ETHENEA.
La fiducia dei consumatori è in aumento, come pure le cifre del commercio al dettaglio, che nei primi mesi dell’anno è cresciuto in Germania e in Italia come nel periodo precedente alla crisi in Europa. Un fattore importante per il sentiment dei consumatori è la disoccupazione che, sorprendentemente, era lievemente arretrata per tornare poi a fine gennaio ai livelli del maggio 2012. Anche la pressione deflazionistica si è allentata in gennaio dopo la stabilizzazione del prezzo del petrolio, e l’argomento non sembra per il momento all’ordine del giorno. Ha sorpreso positivamente l’Italia, mentre la Francia continua ad arrancare dietro agli altri Stati membri: ma anche il presidente francese François Hollande e il suo ministro dell’economia mostrano di aver compreso la serietà della situazione.
“Per questi motivi continuiamo a prevedere una graduale ripresa a livello europeo. La prospettiva di una crescita dell’economia reale basata sull’incremento dei consumi e della liquidità, sui tassi bassi dovuti all’allentamento economico e sulla crescente domanda di credito delinea anch’essa uno scenario interessante per i titoli azionari. Determinanti per il mercato sono stati, nel mese scorso, soprattutto l’argomento del QE in Europa e la possibilità di un primo innalzamento dei tassi negli USA. In attesa dell’imminente avvio del QE della BCE, i mercati ne hanno in gran parte anticipato gli effetti. Abbiamo infatti constatato un’ampia convergenza dei rendimenti tra i paesi centrali e periferici dell’Unione monetaria europea. I rendimenti dei titoli di Stato decennali del Portogallo sono scesi al di sotto di quelli dei Treasury a dieci anni” fa presente Yves Longchamp, Head of Research ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG.
I rendimenti a lungo termine dei Treasury USA si sono, al contrario, ulteriormente rafforzati. Tale andamento rispecchia le previsioni dei mercati riguardo ad un primo intervento della Fed sui tassi, atteso nell’estate 2015, dopo la pubblicazione di dati positivi sul mercato del lavoro (Non-Farm Payrolls di gennaio). Dette previsioni vengono riesaminate e adeguate ad ogni dichiarazione pubblica o comunicazione ufficiale dell’istituto centrale statunitense. In tutti i casi, il presupposto per decidere di aumentare i tassi dovrebbe essere comunque un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro, in particolare sotto forma di crescita dei salari: anche per questo restano invariate le previsioni dei mercati di un primo passo a metà 2015, e i rendimenti dei Treasury decennali si mantengono oltre il 2%.
“Anche in assenza di un innalzamento dei tassi, la politica monetaria dell’istituto statunitense è contrastante rispetto ai mercati monetari del resto del mondo, dove ben 20 banche centrali dall’inizio dell’anno hanno intrapreso misure di allentamento monetario. Se in tale contesto la Fed aumenterà i tassi, la conseguenza sarà un ulteriore rafforzamento del dollaro. Nonostante le perplessità espresse in alcuni ambienti negli USA riguardo al rafforzamento del biglietto verde, riteniamo che il primo innalzamento dei tassi sarà attuato nel secondo semestre dell’anno corrente” conclude Yves Longchamp.
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