Credit Suisse

Borsa Europa, ecco perché si punta su Piazza Affari

17 Marzo 2015 09:45

financialounge -  Credit Suisse Europa mercati azionari Piazza Affari
dice Eurostoxx 50, che riflette l’andamento delle 50 società più importanti della zona euro in termini di capitalizzazione di Borsa e di volumi scambiati, segna un +17,8% da inizio anno mentre il rialzo 2015 dell’indice S&P500 di Wall Street è intorno al punto percentuale. Una forbice che, secondo alcuni osservatori, potrebbe significare che il gap di valutazione tra il mercato azionario di Eurolandia e quello americano si è ormai chiuso. Non la pensa così i team di analisti del Global Equity Research di Credit Suisse che in uno studio pubblicato il 9 marzo scorso ha alzato il prezzo obiettivo dell’Eurostoxx 50 (da 3.600 a 3.900 punti), ed indicato un sovrappeso in Germania e Italia. Se l’overweight a Francoforte non sorprende più di tanto, sebbene la Borsa tedesca sia sui massimi di sempre, incuriosisce la preferenza accordata a Piazza Affari.
Nello specifico gli esperti di Credit Suisse sono positivi sull’Italia e sul mercato azionario italiano per diversi fattori. A cominciare dalla crescita del PIL stimata a +0,5% per il 2015 e a +0,9% per il 2016: Piazza Affari è poi il più conveniente tra tutti i mercati azionari principali in termini di rapporto prezzo/patrimonio netto. Poi c’è l’effetto del QE(Quantitative Easing) avviato dalla BCE che dovrebbe riuscire a ridurre il costo del credito per le imprese italiane che, al 5% in media, è penalizzante.
“Le PMI italiane non hanno ancora rimbalzato rispetto alla caduta dei tassi di interesse e quindi riteniamo che ci possa essere una spinta da questo come è avvenuto in Spagna quando si sono abbassati i tassi sul debito. Il QE è importante per l’Italia e per il tessuto imprenditoriale italiano” sottolineano nel report gli specialisti di Credit Suisse che poi ricordano anche come il Consumer Confidence Index oggi sia ai massimi degli ultimi 10 anni e che le riforme, come quella del mercato del lavoro, potrebbero fornire ulteriore sostegno. Anche perché, secondo gli esperti di Crediti Suisse, il mercato azionario ancora non incorpora il prezzo basso del petrolio, la politica aggressiva della BCE e un euro debole.
“Da ricordare che l’Italia è uno dei pochi Paesi con un surplus primario insieme alla Germania, (mentre Paesi come UK, Spagna, Francia, USA non sono in questa situazione). Ancora se si guarda il dato aggregato di debito pubblico + debito privato in percentuale al PIL, l’Italia è tra i Paesi meglio posizionati. Il costo del lavoro, peraltro, non è alto come si pensa, specie rispetto agli altri Paesi e se si guarda agli impatti delle riforme riteniamo ci sia spazio per riprendere e per una spinta. Continuiamo a sostenere il tema del leverage aggregato pubblico privato in percentuale sul PIL che mostra la sostenibilità dei debiti dell’Italia, in linea con gli altri principali Paesi” fanno poi notare gli analisti di Credit Suisse per i quali il settore bancario offre grandi prospettive.
“Un occhio particolare va poi al mercato bancario italiano, dove forse ci sono tra le più interessanti prospettive di miglioramento. Vediamo diversi aspetti che giocano a favore: la riduzione del costo dell’indebitamento dovrebbe migliorare la qualità del credito, l’atteso miglioramento della situazione macro, segni evidenti di consolidamento, le valutazioni e forse un meccanismo che possa svincolare i Non Performing Loans (le sofferenze e i crediti incagliati). Vediamo le banche italiane tra le più sottovalutate con, peraltro, revisioni degli utili in positivo. L’interesse dei Gruppi esteri per il settore bancario italiano, porterà anche ad un M&A nel settore, in modo da acquistare massa critica. Flussi di fusioni e acquisizioni che porteranno ad una maggiore razionalizzazione del settore, con due grandi campioni nazionali e alcune banche di medie dimensioni” concludono gli specialisti di Credit Suisse.

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