Sarà un altro anno difficile per le banche italiane

che italiane dovranno affrontare un altro anno difficile in funzione del fatto che l’economia italiana resta comunque debole. A sostenerlo sono gli analisti di Standard & Poor's Ratings Services in un rapporto diramato ieri.
Secondo quanto si legge nello studio, la qualità dell'attivo delle banche continuerà probabilmente a degradarsi sebbene gli esperti di S&P si aspettino un ritmo di deterioramento in progressivo rallentamento nei prossimi trimestri. Il contesto che vede bassi tassi di interesse, elevate perdite dal credito inesigibile, un importante stock di attività in sofferenza (NPA, non performing assets), e prestiti a famiglie e imprese ancora su scala ridotta, tenderanno a limitare i profitti delle banche italiane, sebbene quest’ultimo aspetto, sottolineano gli analisti nel report, potrà variare in modo significativo tra i diversi istituti di credito.
Secondo gli approfondimenti degli autori dell’analisi, le piccole e medie banche, in particolare, che evidenziano in modo significativo una limitata diversificazione del business e di economie di scala, saranno quelle più esposte a questo ambiente denso di difficoltà soprattutto per quanto attiene alla possibilità di assorbimento delle perdite sui crediti in sofferenza o incagliati.
Anche per questo, dicono gli esperti di S&P, si ritiene possibile un ulteriore consolidamento del sistema bancario in Italia, che resta ancora altamente frammentato, attraverso fusioni e acquisizioni (M&A): un processo che dovrebbe crescere di intensità a mano a mano che ci si avvicini alla fine dell’anno.
Il report si conclude rivelando che le prospettive sulla maggior parte delle banche italiane restano stabili perché le valutazioni incorporano già la visione del probabile impatto delle persistenti difficili condizioni economiche in merito di credito delle banche.