diversificazione

Fondi comuni, cosa dicono le performance da inizio anno

9 Marzo 2015 10:15

financialounge -  diversificazione fondi comuni
63% dell’indice generale dei fondi obbligazionari al +3,61% di quello dei flessibili, dal +7,35% dei fondi bilanciati fino al +13,49% dei fondi azionari. C’è un solo perdente tra i fondisti italiani da inizio anno al 4 marzo: il sottoscrittore di fondi monetari euro che può vantare una performance piatta (+0,03%).
È quello che emerge dalla lettura dei rendimenti delle diverse categorie di fondi nei primi due mesi dell’anno: tenendo conto del contesto generale e delle aspettative che c’erano a inizio anno e che, a maggior ragione, sono valide anche adesso, si tratta di rendimenti che avrebbero potuto essere sottoscritti a inizio anno da qualsiasi investitore ragionevole.

Infatti un 2,6% con i fondi obbligazionari, un 7,4% con quelli bilanciati e un 13,5% con quelli azionari rappresentano performance di tutto rispetto soprattutto alla luce del fatto che sono rendimenti reali, cioè al netto dell’inflazione (di cui, infatti, non c’è ancora traccia). Detto così, sembrerebbe però che non ci sia più spazio per ulteriori guadagni per i prossimi mesi.
In realtà, lo spazio esiste soprattutto considerando le aspettative di aumento dei profitti aziendali europei attesi per il 2015 grazie all’euro debole, ai prezzi dell’energia decurtati, e al costo del denaro ridotto ai minimi termini per le imprese. Così come è probabile che gli investimenti in titoli (sia azionari che obbligazionari) di emettenti «emergenti» possa procurare ulteriori extra rendimenti rispetto alla media di mercato.
Inoltre, prevedendo un euro che tenda a svalutarsi con gradualità nei prossimi trimestri, anche la diversificazione di portafoglio in termini valutari sarà nelle condizioni di offrire nuove opportunità di rendimento ai risparmiatori italiani. Che, dal canto loro, devono però soddisfare almeno due condizioni importanti: allestire portafogli allargati sia in termini di asset class che per area valutaria e essere perfettamente consapevoli dei rischi che potranno correre nel breve termine.
Come dire che, dopo due mesi di forti guadagni, dovranno mettere in conto una possibile fisiologica correzione.

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