Borsa Italiana
Operatori di Borsa, consenso positivo ai massimi da 7 mesi
12 Febbraio 2015 16:50

% di dicembre al 61% di gennaio, il livello massimo degli ultimi sette mesi. Tanto è salita la percentuale degli operatori di Borsa che si sono espressi per un ulteriore rialzo di Piazza Affari nei prossimi sei mesi nel consueto sondaggio mensile condotto da AssiomForex tra i propri soci.
La conferma dello stato di ottimismo degli operatori finanziari è certificato anche dal calo delle percentuale di coloro che intravedono una stabilità nei prezzi delle azioni italiani: dal 27% (di dicembre) al 23% del primo mese dell’anno. Secondo gli addetti ai lavori, il sentiment del mercato riflette alcuni fattori di supporto alla Borsa italiana: dal crollo dei prezzi petroliferi alla svalutazione dell’euro, dal varo del Qe della Bce ai rendimenti ai minimi storici dei titoli di stato e delle obbligazioni.
A proposito di reddito fisso, il sondaggio ha rilevato che la maggioranza degli intervistati (per l’esattezza il 52%, contro il 38% di dicembre), reputa che lo spread Btp - Bund decennale si possa attestare tra i 100 e i 125 punti base mentre cresce (dal 6% al 10%) la percentuale di chi pensa possibile che il differenziale possa scendere al di sotto di quota 100 punti base.
Per quanto riguarda invece il futuro dell’euro, il 61% del campione del sondaggio (in lieve arretramento rispetto al 62% del mese precedente), ritiene che la divisa unica europea possa proseguire il suo percorso di correzione sebbene quasi tutti concordino con il prevedere tale discesa molto meno marcata rispetto a quella degli ultimi mesi. È infine interessante notare come quasi il 50% degli operatori di Borsa del sondaggio ritenga indispensabile la realizzazione delle riforme di cui il Paese ha bisogno per intraprendere un percorso di crescita sostenibile.
La conferma dello stato di ottimismo degli operatori finanziari è certificato anche dal calo delle percentuale di coloro che intravedono una stabilità nei prezzi delle azioni italiani: dal 27% (di dicembre) al 23% del primo mese dell’anno. Secondo gli addetti ai lavori, il sentiment del mercato riflette alcuni fattori di supporto alla Borsa italiana: dal crollo dei prezzi petroliferi alla svalutazione dell’euro, dal varo del Qe della Bce ai rendimenti ai minimi storici dei titoli di stato e delle obbligazioni.
A proposito di reddito fisso, il sondaggio ha rilevato che la maggioranza degli intervistati (per l’esattezza il 52%, contro il 38% di dicembre), reputa che lo spread Btp - Bund decennale si possa attestare tra i 100 e i 125 punti base mentre cresce (dal 6% al 10%) la percentuale di chi pensa possibile che il differenziale possa scendere al di sotto di quota 100 punti base.
Per quanto riguarda invece il futuro dell’euro, il 61% del campione del sondaggio (in lieve arretramento rispetto al 62% del mese precedente), ritiene che la divisa unica europea possa proseguire il suo percorso di correzione sebbene quasi tutti concordino con il prevedere tale discesa molto meno marcata rispetto a quella degli ultimi mesi. È infine interessante notare come quasi il 50% degli operatori di Borsa del sondaggio ritenga indispensabile la realizzazione delle riforme di cui il Paese ha bisogno per intraprendere un percorso di crescita sostenibile.
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