infrastrutture
Il trend dei veicoli alimentati a gas naturale
8 Gennaio 2015 14:00

tanti impatti derivanti dal calo dei prezzi della benzina negli Stati Uniti ne sta affiorando uno che riguarda il settore degli autoveicoli con alimentazione non tradizionale: la riduzione dell’urgenza di ricorrere ai veicoli a GN (gas naturale) nel breve periodo.
Nonostante ciò, gli esperti del settore ritengono che le prospettive di lungo periodo dei veicoli alimentati a gas siano ancora potenzialmente molto significative. Resta il fatto, però, che almeno nel breve termine, la crescita dei veicoli di questo genere sembra destinata a risultare inferiore alle attese di un anno e mezzo fa. Infatti, nel luglio 2013, in base ad una ricerca condotta da una società specializzata in indagini di mercato sui trend di adozione dei veicoli alimentati a gas naturale negli USA, emergeva che i responsabili della gestione delle flotte aziendali presso aziende addette al trasporto pubblico locale e regionale, società di smaltimento dei rifiuti e società di trasporti, stimavano per i successivi tre anni un incremento medio del 76% del numero di veicoli alimentati a GNC (Gas naturale compressi) e GNL (gas naturale liquido) all’interno delle proprie flotte.
Nell’ottobre scorso, la società specializzata in indagini di mercato ha svolto un aggiornamento e, in base alle nuove dichiarazioni raccolte, le previsioni di crescita dei veicoli alimentati a gas per i prossimi tre anni si attestavano al +38%, un valore sempre molto sostenuto ma decisamente inferiore a quello previsto solo 15 mesi prima. Secondo i commenti degli esperti intervistati, il settore dei trasporti pubblici dovrebbe ricorrere ai veicoli a gas naturale in misura superiore rispetto al segmento degli autocarri, dal momento che l’infrastruttura di rifornimento di cui necessitano i veicoli pesanti a lunga percorrenza risulta ancora insufficiente e la costruzione di nuove stazioni di rifornimento è un’attività ad alto impiego di capitale.
Un aspetto, quest’ultimo, che è alla base del drastico calo delle previsioni di crescita della diffusione dei veicoli a gas: un minor costo del carburante tradizionale (benzina e diesel) non incentiva, infatti, gli investimenti in catene di rifornimento alternative. Secondo molte fonti del settore, l’infrastruttura dedicata al rifornimento del GNL risulta del tutto inadeguata e si stima che ci sia bisogno di almeno 10 anni prima che si raggiunga un numero di stazioni di servizio sufficiente.
Nonostante ciò, gli esperti del settore ritengono che le prospettive di lungo periodo dei veicoli alimentati a gas siano ancora potenzialmente molto significative. Resta il fatto, però, che almeno nel breve termine, la crescita dei veicoli di questo genere sembra destinata a risultare inferiore alle attese di un anno e mezzo fa. Infatti, nel luglio 2013, in base ad una ricerca condotta da una società specializzata in indagini di mercato sui trend di adozione dei veicoli alimentati a gas naturale negli USA, emergeva che i responsabili della gestione delle flotte aziendali presso aziende addette al trasporto pubblico locale e regionale, società di smaltimento dei rifiuti e società di trasporti, stimavano per i successivi tre anni un incremento medio del 76% del numero di veicoli alimentati a GNC (Gas naturale compressi) e GNL (gas naturale liquido) all’interno delle proprie flotte.
Nell’ottobre scorso, la società specializzata in indagini di mercato ha svolto un aggiornamento e, in base alle nuove dichiarazioni raccolte, le previsioni di crescita dei veicoli alimentati a gas per i prossimi tre anni si attestavano al +38%, un valore sempre molto sostenuto ma decisamente inferiore a quello previsto solo 15 mesi prima. Secondo i commenti degli esperti intervistati, il settore dei trasporti pubblici dovrebbe ricorrere ai veicoli a gas naturale in misura superiore rispetto al segmento degli autocarri, dal momento che l’infrastruttura di rifornimento di cui necessitano i veicoli pesanti a lunga percorrenza risulta ancora insufficiente e la costruzione di nuove stazioni di rifornimento è un’attività ad alto impiego di capitale.
Un aspetto, quest’ultimo, che è alla base del drastico calo delle previsioni di crescita della diffusione dei veicoli a gas: un minor costo del carburante tradizionale (benzina e diesel) non incentiva, infatti, gli investimenti in catene di rifornimento alternative. Secondo molte fonti del settore, l’infrastruttura dedicata al rifornimento del GNL risulta del tutto inadeguata e si stima che ci sia bisogno di almeno 10 anni prima che si raggiunga un numero di stazioni di servizio sufficiente.
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