idee di investimento
Idee di investimento - Obbligazioni - 29 dicembre 2014
29 Dicembre 2014 10:15

n 2014 che ha riservato tante soddisfazioni ai sottoscrittori di fondi obbligazionari, è ora di pensare al 2015 che si preannuncia più difficile se non altro perché gli spread in ambito governativo e societario di alta qualità si sono ulteriormente ridotti rispetto a inizio 2014 e, inoltre, c’è all’orizzonte il temuto rialzo dei tassi di interesse americani.
In questo contesto i gestori specializzati di GAM hanno individuato tre potenziali filoni sui quali investire per il prossimo anno: i titoli assistiti da garanzia ipotecaria (MBS), i cat bond, e i debiti bancari junior. Tom Mansley, gestore del GAM Star MBS Fund, John Seo, gestore del GAM Star Cat Bond Fund, e Anthony Smouha, gestore del GAM Star Credit Opportunities, nell’articolo “Mercato obbligazionario, tre opportunità per il 2015” spiegano nei dettagli perché ognuna di queste asset class è interessante per il nuovo anno.
Guarda invece al debito emergente la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. Ora che la Cina ha adottato un orientamento monetario più accomodante, che dovrebbe cominciare a dare supporto al debito emergente, le prospettive del debito in valuta locale appaiono particolarmente promettenti: è in questo scenario che la PSU conferma il sovrappeso sul debito emergente sia in valuta locale che in dollari americani. “In effetti, riteniamo che la Cina sia all’inizio di un ciclo di riduzione dei tassi. Il differenziale di rendimento fra il debito emergente in valuta locale e i titoli di stato dei paesi sviluppati pari a 500 punti base (+5,0%), è superiore alla media storica di circa 100 punti base. Valutazioni a parte, la politica monetaria dovrebbe sostenere l’asset class emerging markets debt: riteniamo che un numero crescente di banche centrali dei mercati emergenti adotterà una linea più accomodante sulla scia delle misure prese dalla Cina per stimolare la propria economia. Inoltre, le valute dei mercati emergenti dovrebbero iniziare a riguadagnare terreno dopo il recente deprezzamento nei confronti del dollaro” sostengono gli esperti della PSU nell’articolo “Il debito emergente resta la prima scelta obbligazionaria”. Secondo il loro modello di valutazione, le quotazioni delle divise emergenti sono attualmente inferiori di circa due deviazioni standard rispetto al valore equo, un’anomalia che, sempre in base alle loro analisi, comincerà a scomparire nei prossimi mesi.
È interessato ai bond emergenti anche Enzo Puntillo, gestore del JB Emerging Markets Opportunities Bond Fund come si evince nell’articolo “Anno record per le emissioni obbligazionarie emergenti”. “Per gli investitori in obbligazioni la parola d'ordine è diversificazione. Se nell'ambito dei mercati emergenti l'attenzione si è concentrata principalmente sui paesi BRIC, vi è un cospicuo ed eterogeneo gruppo composto da più di 60 paesi, con mercati differenti e cicli economici che si collocano in diverse fasi, dove cogliere le migliori opportunità. Una storia positiva di riassestamento si sta sviluppando nell'Europa centrale, dove la maggior parte dei Paesi ha già trovato un nuovo equilibrio e ridotto l’indebitamento, e sta ora crescendo a ritmi più elevati rispetto ad altre regioni” tiene a precisare Enzo Puntillo che riscontra opportunità interessanti anche in numerosi piccoli mercati di frontiera, che sono attualmente meno coperti dalla comunità degli investitori. “Sri Lanka e Repubblica Domenicana ne costituiscono due esempi. Anche se un dollaro Usa potenzialmente forte potrebbe ostacolare le valute dei mercati emergenti in generale, è possibile trovare opportunità all’interno dell’insieme dei Paesi che stanno attraversando una fase di riforme come la Polonia, il Messico e l'India. Per quanto concerne le obbligazioni in valuta locale, preferiamo mantenere una posizione lunga sulle curve dove le banche centrali sono intervenute e dove le valutazioni offrono rendimenti già corretti, come la Colombia” conclude Enzo Puntillo.
In questo contesto i gestori specializzati di GAM hanno individuato tre potenziali filoni sui quali investire per il prossimo anno: i titoli assistiti da garanzia ipotecaria (MBS), i cat bond, e i debiti bancari junior. Tom Mansley, gestore del GAM Star MBS Fund, John Seo, gestore del GAM Star Cat Bond Fund, e Anthony Smouha, gestore del GAM Star Credit Opportunities, nell’articolo “Mercato obbligazionario, tre opportunità per il 2015” spiegano nei dettagli perché ognuna di queste asset class è interessante per il nuovo anno.
Guarda invece al debito emergente la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. Ora che la Cina ha adottato un orientamento monetario più accomodante, che dovrebbe cominciare a dare supporto al debito emergente, le prospettive del debito in valuta locale appaiono particolarmente promettenti: è in questo scenario che la PSU conferma il sovrappeso sul debito emergente sia in valuta locale che in dollari americani. “In effetti, riteniamo che la Cina sia all’inizio di un ciclo di riduzione dei tassi. Il differenziale di rendimento fra il debito emergente in valuta locale e i titoli di stato dei paesi sviluppati pari a 500 punti base (+5,0%), è superiore alla media storica di circa 100 punti base. Valutazioni a parte, la politica monetaria dovrebbe sostenere l’asset class emerging markets debt: riteniamo che un numero crescente di banche centrali dei mercati emergenti adotterà una linea più accomodante sulla scia delle misure prese dalla Cina per stimolare la propria economia. Inoltre, le valute dei mercati emergenti dovrebbero iniziare a riguadagnare terreno dopo il recente deprezzamento nei confronti del dollaro” sostengono gli esperti della PSU nell’articolo “Il debito emergente resta la prima scelta obbligazionaria”. Secondo il loro modello di valutazione, le quotazioni delle divise emergenti sono attualmente inferiori di circa due deviazioni standard rispetto al valore equo, un’anomalia che, sempre in base alle loro analisi, comincerà a scomparire nei prossimi mesi.
È interessato ai bond emergenti anche Enzo Puntillo, gestore del JB Emerging Markets Opportunities Bond Fund come si evince nell’articolo “Anno record per le emissioni obbligazionarie emergenti”. “Per gli investitori in obbligazioni la parola d'ordine è diversificazione. Se nell'ambito dei mercati emergenti l'attenzione si è concentrata principalmente sui paesi BRIC, vi è un cospicuo ed eterogeneo gruppo composto da più di 60 paesi, con mercati differenti e cicli economici che si collocano in diverse fasi, dove cogliere le migliori opportunità. Una storia positiva di riassestamento si sta sviluppando nell'Europa centrale, dove la maggior parte dei Paesi ha già trovato un nuovo equilibrio e ridotto l’indebitamento, e sta ora crescendo a ritmi più elevati rispetto ad altre regioni” tiene a precisare Enzo Puntillo che riscontra opportunità interessanti anche in numerosi piccoli mercati di frontiera, che sono attualmente meno coperti dalla comunità degli investitori. “Sri Lanka e Repubblica Domenicana ne costituiscono due esempi. Anche se un dollaro Usa potenzialmente forte potrebbe ostacolare le valute dei mercati emergenti in generale, è possibile trovare opportunità all’interno dell’insieme dei Paesi che stanno attraversando una fase di riforme come la Polonia, il Messico e l'India. Per quanto concerne le obbligazioni in valuta locale, preferiamo mantenere una posizione lunga sulle curve dove le banche centrali sono intervenute e dove le valutazioni offrono rendimenti già corretti, come la Colombia” conclude Enzo Puntillo.
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