BCE
Speciale Meeting BCE, le riflessioni degli esperti
9 Dicembre 2014 10:10

dopo la Press Conference del numero uno della Banca Centrale Europea che, di fatto, ha rimandato al 2015 l’uso di ulteriori misure non convenzionali, gli indici di Borsa europei si sono inabissati chiudendo la seduta di giovedi 4 dicembre in profondo rosso con l’Eurostoxx 50 a -1,78% e il Ftsemib a -2,77%. Si è trattato delle "naturale" reazione dei mercati che erano convinti che nell’ultima riunione annuale della BCE, il presidente Mario Draghi potesse ufficializzare il varo del Quantitative Easing (QE).
“La BCE ha dichiarato che verrà fatta una valutazione della situazione economico-finanziaria all’inizio del prossimo anno e l’effettivo annuncio, si evince dal commento di Draghi, potrebbe arrivare addirittura a inizio marzo” ha commentato nella serata di giovedi Paolo Guida, Vice Presidente AIAF (Associazione Italiana degli Analisti e Consulenti Finanziari), secondo il quale ben si comprende come mai i mercati siano stati di fatto delusi: percepiscono infatti l’urgenza di implementare misure aggiuntive in un contesto economico che resta molto preoccupante, come confermato anche dai dati congiunturali recenti. Né gli effetti positivi sulla crescita derivanti dal calo del prezzo del petrolio appaiono in grado di mutare drasticamente un quadro che resterà probabilmente di sostanziale stagnazione o di crescita frazionale.
Ma se i primi commenti a caldo spiegavano la delusione dei mercati senza approfondire se e quando il QE della BCE potesse essere avviato, già nella giornata di venerdi 5 dicembre hanno cominciato a prendere corpo le prime ipotesi sulle prossime mosse dell’Eurotower. Patrice Gautry, Capo Economista di Union Bancaire Privée (UBP), per esempio, si è dichiarato possibilista circa di un piano di allentamento quantitativo (QE) di più ampia scala già a partire dal 22 gennaio, ossia al prossimo meeting della Banca centrale europea.
“La Banca centrale europea si è quasi scusata per l’assenza di crescita e per l’inflazione debole. L’Istituto di Francoforte ha rivisto le stime per la crescita nel 2014-2015 a 0,8-1% e per l’inflazione a solo lo 0,5-0,6%. Secondo l’Eurotower, i rischi su queste previsioni sono al ribasso, data la considerevole incertezza circa il prezzo del petrolio. Alla luce di ciò e delle stime molto basse, ci sono pochi dubbi sul fatto che la politica monetaria ,che sarà affrontata nel dettaglio a inizio 2015, sarà rivista e modificata come segue: 1) maggior spesa da parte della BCE; 2) maggior focus sugli acquisti di obbligazioni pubbliche e private, piuttosto che sulle LTRO e sugli acquisti di ABS e CoCo bond” ha spiegato Patrice Gautry.
Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, nell’articolo “QE BCE, il timing giusto potrebbe essere nel prossimo trimestre” dal titolo eloquente ha invece precisato: “Ci aspettiamo che un QE possa essere annunciato qualora perdurassero i segnali di debolezza dell’economia e nel caso in cui il calo dei prezzi dell’energia dovesse ulteriormente aggravare il processo di disinflazione”.
Per la strategist, i tecnici della BCE stanno studiando con quali criteri eventualmente procedere con le nuove misure di allentamento monetario, un tema non privo di elementi di criticità, ma il timing giusto per un possibile annuncio potrebbe essere il primo trimestre del 2015.
Azad Zangana, Senior European Economist di Schroders, che aveva previsto un sostanziale nulla di fatto nell’ultimo meeting annuale della BCE, nell’articolo “La BCE varerà il QE, ma con molta calma” ha infine descritto così la sua view: “È probabile che il piano di allentamento quantitativo (QE) sui titoli di Stato arriverà, ma bisogna ricordare che l’Eurotower da gennaio rappresenterà ben 19 Paesi membri e per questo è molto simile a una petroliera: incredibilmente lenta nel cambiare direzione. Dopo tutto, ci son voluti 13 anni affinché la BCE traslocasse nei nuovi uffici”.
“La BCE ha dichiarato che verrà fatta una valutazione della situazione economico-finanziaria all’inizio del prossimo anno e l’effettivo annuncio, si evince dal commento di Draghi, potrebbe arrivare addirittura a inizio marzo” ha commentato nella serata di giovedi Paolo Guida, Vice Presidente AIAF (Associazione Italiana degli Analisti e Consulenti Finanziari), secondo il quale ben si comprende come mai i mercati siano stati di fatto delusi: percepiscono infatti l’urgenza di implementare misure aggiuntive in un contesto economico che resta molto preoccupante, come confermato anche dai dati congiunturali recenti. Né gli effetti positivi sulla crescita derivanti dal calo del prezzo del petrolio appaiono in grado di mutare drasticamente un quadro che resterà probabilmente di sostanziale stagnazione o di crescita frazionale.
Ma se i primi commenti a caldo spiegavano la delusione dei mercati senza approfondire se e quando il QE della BCE potesse essere avviato, già nella giornata di venerdi 5 dicembre hanno cominciato a prendere corpo le prime ipotesi sulle prossime mosse dell’Eurotower. Patrice Gautry, Capo Economista di Union Bancaire Privée (UBP), per esempio, si è dichiarato possibilista circa di un piano di allentamento quantitativo (QE) di più ampia scala già a partire dal 22 gennaio, ossia al prossimo meeting della Banca centrale europea.
“La Banca centrale europea si è quasi scusata per l’assenza di crescita e per l’inflazione debole. L’Istituto di Francoforte ha rivisto le stime per la crescita nel 2014-2015 a 0,8-1% e per l’inflazione a solo lo 0,5-0,6%. Secondo l’Eurotower, i rischi su queste previsioni sono al ribasso, data la considerevole incertezza circa il prezzo del petrolio. Alla luce di ciò e delle stime molto basse, ci sono pochi dubbi sul fatto che la politica monetaria ,che sarà affrontata nel dettaglio a inizio 2015, sarà rivista e modificata come segue: 1) maggior spesa da parte della BCE; 2) maggior focus sugli acquisti di obbligazioni pubbliche e private, piuttosto che sulle LTRO e sugli acquisti di ABS e CoCo bond” ha spiegato Patrice Gautry.
Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, nell’articolo “QE BCE, il timing giusto potrebbe essere nel prossimo trimestre” dal titolo eloquente ha invece precisato: “Ci aspettiamo che un QE possa essere annunciato qualora perdurassero i segnali di debolezza dell’economia e nel caso in cui il calo dei prezzi dell’energia dovesse ulteriormente aggravare il processo di disinflazione”.
Per la strategist, i tecnici della BCE stanno studiando con quali criteri eventualmente procedere con le nuove misure di allentamento monetario, un tema non privo di elementi di criticità, ma il timing giusto per un possibile annuncio potrebbe essere il primo trimestre del 2015.
Azad Zangana, Senior European Economist di Schroders, che aveva previsto un sostanziale nulla di fatto nell’ultimo meeting annuale della BCE, nell’articolo “La BCE varerà il QE, ma con molta calma” ha infine descritto così la sua view: “È probabile che il piano di allentamento quantitativo (QE) sui titoli di Stato arriverà, ma bisogna ricordare che l’Eurotower da gennaio rappresenterà ben 19 Paesi membri e per questo è molto simile a una petroliera: incredibilmente lenta nel cambiare direzione. Dopo tutto, ci son voluti 13 anni affinché la BCE traslocasse nei nuovi uffici”.
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