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A novembre sono europei gli investitori più attivi

1 Dicembre 2014 16:30

financialounge -  fiducia investitori livello di rischio mercati azionari State Street Investor Confidence Index
ti e bassi di Borsa di ottobre hanno lasciato il segno nelle decisioni di portafoglio degli investitori internazionali nel mese appena trascorso. A novembre, infatti la fiducia degli investitori internazionali verso i mercati azionari è scesa di 1,8 punti dai 115,8 del mese precedenti a quota 114, il livello più basso di tutto il 2014.
Lo rileva l’andamento dell’Investor Confidence Index di State Street (ICI) a livello globale.

Osservando però i dati relativi alle diverse aree geografiche si scopre che gli investitori europei, un po’ a sorpresa, si dimostrano più propositivi. Infatti gli investitori nordamericani e asiatici hanno guidato il calo mensile globale: l’ICI in Nord America è sceso di 4,4 punti attestandosi a 104,3, in calo dal precedente 108,7 di ottobre, mentre in Asia è calato di 2,7 punti a 96,9. Al contrario l’ICI in Europa ha registrato un deciso aumento di 20,7 punti, per attestarsi ad un livello record di 141,9.
Secondo gli analisti questa divergenza sarebbe dovuta al fatto che l’Europa (e in particolare la zona euro) sta scontando lo scenario peggiore (economa stagnante, disinflazione strisciante, disoccupazione ai massimi degli ultimi anni, politica fiscale rigorosa) mentre all’orizzonte si prefigurano alcune possibili buone notizie (aumento degli utili aziendali, impatto positivo della svalutazione dell’euro, riduzione del prezzo del petrolio, acquisti dei titoli, forse anche governativi, da parte della Bce).

In tutti i casi, lo State Street Investor Confidence Index (ICI) fornisce un prezioso indizio positivo. Sviluppato da Kenneth Froot e Paul O'Connell, questo indice misura la predisposizione ad acquistare degli investitori o la propensione al rischio tramite un modello quantitativo che analizza l'acquisto reale e la vendita nei portafogli degli investitori istituzionali: si tratta di un indicatore che si differenzia da altre misure di indagine basate su pareri o indicazioni verbali fornite dagli investitori istituzionali.
L'indice assegna un significato preciso alle variazioni della propensione al rischio degli investitori: un valore di 100 è neutrale mentre un livello superiore indica maggiore esposizione al rischio e viceversa per valori inferiori a cento.

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