Fondi obbligazionari

Idee di investimento - Obbligazioni - 10 novembre 2014

10 Novembre 2014 09:30

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nnaio e ottobre, mentre l’indice generale dei fondi comuni ha segnato un +4,17%, quello relativo ai fondi azionari ha messo a segno un rialzo del 7,45%, quello dei bilanciati un +5,61% e quello degli obbligazionari un +4,3%: chiudono l’elenco delle macro categorie, i fondi flessibili (+3,06%) e quelli monetari (+0,18%). La lettura di queste performance ha consentito di giungere, all’interno dell’articolo “Fondi comuni, nel 2014 penalizzato chi non ha investito”, a una conclusione: i veri sconfitti del 2014 sono stati i sottoscrittori di fondi monetari. Se tale posizionamento è stato dettato dalla paura di perdere evitando di investire in altre categorie di fondi con un più alto profilo di rischio, i risparmiatori hanno finito con il trascurare una buona occasione: insomma non «investire» non ha pagato finora e potrebbe continuare ad essere così anche per i prossimi mesi.

Una tesi condivisa pure da Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di Swiss & Global che, nell’articolo “Portafogli flessibili per mercati volatili e complessi” ricorda come i rendimenti obbligazionari governativi «core» dell’area euro scontino una crescita zero e la possibilità che la BCE avvii piani straordinari di acquisto titoli, e, per questo, restano vulnerabili dunque a sorprese positive sul fronte della crescita. Per tale ragione, Carlo Benetti suggerisce di adottare portafogli flessibili per questa fine d’anno e per il 2015.

Una strategia come quella del comparto Global Investors Series Plc (GIS) Total Return Bond Fund di PIMCO le cui attività sono tornate alla piena normalità. Nell’articolo “Total Return Bond, riscatti nella norma e performance positive” si evince infatti che i flussi giornalieri negli ultimi cinque giorni di ottobre sono stati in diminuzione di circa il 90% rispetto ai primi cinque giorni successivi alle dimissioni di Bill Gross mentre, nell’intero mese, la classe di azioni retail (E) del fondo ha conseguito una performance dello 0,73%, pari al 2,87% da inizio anno al netto delle commissioni, un risultato in linea con lo scenario della Nuova Neutralità di PIMCO che prevede tassi più bassi nel lungo periodo.

Nell’ultima settimana non sono tuttavia mancate alcune interessanti segnalazioni su specifiche aree del reddito fisso. Reinhold Knaus di BNP Paribas Investment Partners, per esempio, nell’articolo “Migliora il contesto di mercato” rivela un lieve sovrappeso nei titoli societari europei high-yield e una posizione neutra in termini di duration sui Bund della Germania.

Sylvie Golay Markovich Head Fixed Income Analysis di Credit Suisse, dal canto suo, nell’articolo “Prudenza su high yield e sui bond USA e inglesi” in questa fase preferisce alcune obbligazioni corporate «crossover» e subordinate bancarie e, in parallelo, predica prudenza sulle obbligazioni high yield e sui bond a breve termine in dollari USA e in sterline inglesi perchè saranno probabilmente più penalizzati nei prossimi mesi. Sul fronte dei mercati emergenti, Sylvie Golay Markovich continua a rilevare un quadro più positivo per le obbligazioni locali con copertura valutaria, poiché molte banche centrali emergenti dovrebbero proseguire l’orientamento espansivo in reazione al calo delle pressioni inflazionistiche.

Infine, per chi volesse investire nel segmento delle obbligazioni convertibili può ora farlo con un nuovo fondo che copre due esigenze diffuse nel mercato come specificato nell’articolo “Il fondo sulle convertibili con due strategie combinate”.
È questa infatti la caratteristica distintiva del fondo UBAM Convertibles 10-40 Opportunités che offre una strategia difensiva, grazie ad un range di sensitività al mercato azionario compreso tra il 10% e il 40% con bassa volatilità, e una diversificazione a livello globale, attraverso investimenti in emissioni non europee che possono arrivare fino al 25% del portafoglio, consentendo di sfruttare il potenziale di crescita di Stati Uniti ed Asia.

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