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Portafogli flessibili per mercati volatili e complessi

5 Novembre 2014 15:30
financialounge -  consumi tasso di disoccupazione
La correzione dei listini scattata nelle prime settimane di ottobre ha innescato una avversione al rischio con i portafogli lunghi di azioni che hanno avvertito la sensazione di precipitare nel vuoto. Tuttavia si è trattato di paura controllata, di un salto all’ingiù fatto con la corda elastica, tutt’altra cosa dalla volatilità, quella vera, sperimentata in passato.
Infatti i dati macroeconomici americani hanno continuato a mostrare uno scenario di miglioramento, l’attività economica proietta una crescita annualizzata ben superiore al 3% pronosticato, il tasso di disoccupazione è in continua discesa e i consumi sostenuti.

“Per quanto riguarda i portafogli, non è la paura ma una olimpica incertezza ad attraversare trasversalmente le opinioni di strategia” sottolinea Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di Swiss & Global nel commento analitico L’Alpha e Beta del 3 novembre 2014, che poi aggiunge: “Poche volte come in questo periodo le opinioni sono così divaricate: alcuni raccomandano di alleggerire sulle giornate di euforia, altri invitano ad accumulare ulteriormente sulle correzioni. Molti, e noi tra questi, prevedono l’incremento dei tassi negli Stati Uniti nel secondo trimestre 2015, altri immaginano tassi a zero fino al 2016. Riteniamo comunque eccessivamente rischioso costruire portafogli sulla base di scommesse direzionali, meglio puntare su più fonti alternative di rendimento”.

Massimo De Palma, Gestore delle strategie «multi asset class» di Swiss & Global Asset Management SGR ne spiega così la dinamica e l’efficacia: “Investire in un paniere ampio di asset class per disporre di molteplici fonti di performance scarsamente correlate fra loro. I benefici della diversificazione, cioè non concentrare le scelte su poche idee, consentono di accedere a maggiori opportunità di investimento mantenendo un profilo di rischio controllato. Inoltre, nelle fasi di maggiore volatilità è indispensabile anche una asset allocation dinamica per gestire attivamente l’esposizione alle diverse fonti di rischio”. Le fasi negative dei mercati, i salti nel vuoto veri, quelli cioè senza l’assicurazione «della corda elastica», si formano su condizioni ben diverse dalle attuali in cui c’è crescita economica (non priva di contraddizioni globali eppure presenti), politiche monetarie accomodanti, denaro a basso costo, assenza di inflazione. “Restiamo dunque favorevoli, nel medio termine, al mercato azionario mentre gli investitori devono dal canto loro condividere due condizioni:

a) allungare l’orizzonte temporale dei loro investimenti:nel breve termine la volatilità resterà elevata per la predominanza delle politiche monetarie sui fondamentali;
b) accontentarsi di rendimenti inferiori a quelli degli scorsi anni: i rendimenti obbligazionari governativi «core» dell’area euro scontano crescita zero e la possibilità che la BCE avvii piani straordinari di acquisto titoli, vulnerabili dunque a sorprese positive sul fronte della crescita” puntualizza Carlo Benetti che, come peraltro continua a fare da tempo tramite i commenti nella rubrica l’Alpha e il Beta, suggerisce di adottare portafogli flessibili per questa fine d’anno e per il 2015.

Per ulteriori informazioni, visita il sito my.swissglobal-am.it
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