crescita economica

Il voto in Brasile ha deluso gli investitori

28 Ottobre 2014 11:15
financialounge -  crescita economica Dilma Rousseff elezioni politica monetaria
Dilma Rousseff ha vinto il ballottaggio alle elezioni di ieri in Brasile ed è stata riconfermata presidente del paese sudamericano. Un esito che non piace affatto ai mercati perché le probabilità di attuare le riforme indispensabili per affrontare i problemi economici strutturali del Paese diminuiscono, se non addirittura spariscono.
“Sebbene il presidente Rousseff abbia affermato che affronterà i timori macroeconomiche dei mercati, queste promesse sono state già fatte in passato, senza essere poi seguite da alcuna azione politica. A nostro avviso, il risultato più probabile sarà che Rousseff modificherà la rotta solo in caso di condizioni di mercato estremamente avverse” sottolinea Craig Botham, Emerging Markets Economist di Schroders per il quale potrebbero esserci dei marginali cambiamenti nelle politiche economiche, ma comunque inferiori a quanto sarebbe necessario o a quanto sarebbe stato assicurato se a vincere fosse stato il candidato dell’opposizione, Aecio Neves.

Per esempio, fa presente l’economista, Rousseff ha escluso la possibilità di garantire alla Banca centrale del Paese un maggior grado di autonomia. Craig Botham riteneva che la crescita economica del Brasile l’anno prossimo sarebbe stata debole a prescindere da chi avesse vinto le elezioni anche perché le riforme necessarie richiedono tempo per essere attuate e potrebbero essere dure dal punto di vista politico e sociale.
Per questo, l’esito elettorale non incide sulle stime di Schroders per il 2015 sebbene le prospettive di più lungo termine sul Brasile sono ora più cupe. L’unico effetto positivo del voto, per Craig Botham, è la fine dell’incertezza e della volatilità: i mercati ora sanno cosa aspettarsi, per quanto negativo ciò possa essere.
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