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Azionario europeo, perchè il bicchiere è mezzo pieno

28 Ottobre 2014 10:30
financialounge -  crescita economica GAM mercati azionari petrolio redditività economica sanzioni Russia utili
I dati economici dei Paesi europei periferici sono in miglioramento, in particolare quelli di Spagna e Irlanda, e ci si aspetta che anche la Grecia ritorni presto a crescere. Il rapporto prezzo/utili (P/E) del mercato azionario europeo sono, su base normalizzata, al di sotto delle media storiche mentre la redditività potrebbe registrare un aumento grazie anche al calo dell’euro.

Per tutte queste ragioni l’opinione di Niall Gallagher, Investment Director GAM, sulle prospettive per l’Europa non è molto cambiata di recente e resta ottimista sia rispetto all’economia in generale che rispetto alla asset class. Niall Gallagher non nasconde il lieve rallentamento nel corso degli ultimi mesi registrato dall’economia tedesca sebbene sia difficile stabilirne con precisione il motivo. Secondo il gestore sembra che la fiducia dei tedeschi sia stata colpita dalla crisi Russia e dalle conseguenti sanzioni: una reazione forse eccessiva soprattutto se si considera che l’esposizione della produzione industriale tedesca al Paese non è particolarmente elevata. Niall Gallagher attribuisce questa reazione in parte allo stato di «ansia semi-permanente» che si nota quasi ovunque in riferimento agli affari europei, derivante da una mentalità che vede sempre il «bicchiere mezzo vuoto» e che permea tanti segmenti della società, dai media alle aziende, agli investitori.

“Non ci aspettiamo cambiamenti significativi nel trend dell’economia tedesca, ma continueremo a monitorarla attentamente attraverso frequenti contatti con le società in cui investimento. Basandoci sulle nostre osservazioni sul campo, rimaniamo positivi sull’economie periferiche” spiega Niall Gallagher per il quale il crollo del prezzo del petrolio (da attribuire a un eccesso di offerta dei Paesi OPEC e non-OPEC) dovrebbe essere letto come elemento positivo sia per i consumatori che per le aziende legate più direttamente ai costi del carburante. “Ne trarranno vantaggio anche i nostri portafogli, che sono poco esposti a settori quali l’energia e i materiali mentre sono maggiormente esposti a società come Ryanair e Easyjet, che beneficiano direttamente di prezzi del petrolio inferiori, nonché ad una vasta gamma di aziende cicliche produttrici di beni di consumo” confida infatti Niall Gallagher.

Per la prima volta negli ultimi due anni le aziende europee stanno rivedendo in positivo i propri utili. Meno della metà dei profitti delle aziende europee viene generato in Europa e per questo motivo il rafforzamento dell’euro negli ultimi 12-18 mesi ha inciso negativamente sui profitti. Allo stesso modo Niall Gallagher stima che l’indebolimento recente, per effetto del cambio, contribuirà al miglioramento degli utili nei prossimi trimestri: tra le prime società ad annunciare i risultati del terzo trimestre, Daimler, Danone, Kuehne & Nagel hanno comunicato dati positivi. In Europa le valutazioni sono in linea con la media di lungo termine del rapporto P/E, tuttavia, su base normalizzata, si collocano al di sotto delle media storiche. La redditività è bassa rispetto ai livelli storici e ci attendiamo dunque un aumento.

“In generale, i titoli ciclici non hanno registrato una buona performance negli ultimi sei-nove mesi, sebbene i fondamentali in settori come i media spagnoli, i servizi di lavoro temporaneo in tutta Europa e i materiali edili in Irlanda siano buoni. I nostri portafogli hanno in parte sofferto, ma la nostra esposizione a queste aziende è stata attentamente valutata in quanto, specialmente in Paesi come la Spagna, dove le imprese beneficiano fortemente del miglioramento dell’economia, ci attendiamo una futura performance positiva” ricorda Niall Gallagher che fa poi cenno ai movimenti di mercato bizzarri dell’ultimo mese determinati da motivi tecnici, con diversi titoli a media-capitalizzazione che hanno segnato performance particolarmente negative. “Crediamo che questo sia dovuto non ad una debolezza dei fondamentali, piuttosto a un repentino innalzamento della volatilità, che ha determinato un drastico aumento del Value at Risk spingendo gli hedge fund ad un processo di riduzione della leva.Il segmento mid-cap del mercato è stato colpito duramente. Un esempio è Distribuidora Internacional de Alimentacion (DIA), distributore alimentare spagnolo, il prezzo azionario nell’ultimo mese è sceso del 25%. Questo calo si è verificato nonostante la forte crescita degli utili e a seguito di due acquisizioni, che hanno aumentato ulteriormente i profitti attesi. Approfitteremo di questo sell-off tecnico per aggiungere questa azione al novero dei nostri titoli preferiti” conclude Niall Gallagher.
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