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Perché HP si divide in due società

14 Ottobre 2014 09:00
financialounge -  HP Meg Whitman settore tecnologico
Dopo il recente annuncio di eBay, sullo scorporo del business legato alla piattaforma di pagamenti online PayPal, anche HP ha deciso di annunciare la scissione in due differenti società. L’annuncio è stato ufficializzato lunedì scorso dal CEO dela società Meg Whitman, e riporta la decisione del board di separare il business legati al hardware da quello relativo al software enterprise.

L’operazione verrà finalizzata entro la fine del 2015 ed al termine del processo, gli azionisti deterranno azioni delle neo società HP Inc., focalizzata sulla produzione di PC e stampanti, e HP Enterprise, dedicata a servizi e software per le imprese. Meg Whitman manterrà il ruolo di leadership per entrambe le società, consentendo da una parte di mantenere la continuità della strategia aziendale e dall’altra di rendere le strutture agili e flessibili in grado di adattarsi al mercato della tecnologia caratterizzato da repentini cambi di tendenza.

La divisione in due società è un tassello fondamentale della ristrutturazione aziendale intrapresa da Whitman, a cui va dato il merito di essere riuscita a risollevare le sorti della società dopo un periodo grigio e incerto. HP ha infatti dovuto affrontare negli ultimi anni uno sconvolgimento del settore tecnologico: un radicale cambiamento nella fruizione dell’hardware che ha portato il mercato a concentrarsi sui nuovi device mobili abbandonando l’interesse verso i tradizionali PC e le stampanti.

Ma la società fondata negli anni ’30 in un garage di Palo Alto da Bill Hewlett e Dave Packard, ha anche dovuto scontare lo scotto di acquisizioni azzardate e di dubbio successo, come quella da 10 miliardi di Autonomy, società software che ha creato non pochi problemi dopo la scoperta della falsificazione delle dichiarazioni fiscali. La ristrutturazione aziendale, che prevede un’attuazione su base quinquennale condotta dal CEO Meg Whitman, ricomprende anche un importante taglio dei costi che ha già mietuto 45.000 licenziamenti con l’obiettivo di risparmiare 4,5 miliardi di dollari l’anno.

Secondo alcuni analisti, il futuro di HP andrebbe ricercato all’interno dei servizi cloud ed enterprise e solo marginalmente nello sviluppo e produzione di hardware. Da inizio anno il titolo è salito del 27% e dopo l’annuncio dell’imminente split societario, le azioni hanno registrato un rialzo del 4%; l’obiettivo della Whitman è far lievitare i profitti a 4,03 dollari per azione entro l’anno fiscale 2015.

La scelta di Whitman si colloca in un contesto attuale caratterizzato da continui movimenti che vedono cambiamenti importanti nella struttura delle grandi compagnie attraverso operazioni di acquisizione e scorporo. Questi cambiamenti possono proiettare le società verso un nuovo modello di business più “agile” e in linea con quello richiesto dall’economia moderna, ma allo stesso tempo, sottolineano i detrattori, stanno ridimensionando imperi storici fino a snaturarne il business originario.
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