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Idee di investimento - Obbligazioni - 13 ottobre 2014

13 Ottobre 2014 09:50
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Rispetto al passato è diventato indispensabile considerare un approccio che sfrutti in tutte le sue declinazioni le fonti del reddito fisso sia di tipo tradizionale (governativi, bond societari investment grade, high yield) ma anche quella relative alle nicchie particolari (prestiti bancari, debito emergente, strategie valutarie, obbligazioni inflation linked, leva sulla duration di portafoglio ecc.). Un approccio che deve tener conto del fatto che la Fed non dovrebbe adottare né bruschi e nemmeno incalzanti aumenti dei tassi di riferimento mentre le altre banche centrali (BCE, BoJ e alcune di quelle dei paesi in via di sviluppo) potrebbero allentare ulteriormente le rispettive politiche monetarie.

Ne deriva, come è spiegato nell’articolo “Dove punterà la strategia PIMCO Total Return” che, da un lato, la liquidità nei mercati globali non dovrebbe scarseggiare per un certo tempo, e, dall’altro, in virtù di una graduale ripresa economica, si dovrebbero creare le condizioni per un contesto favorevole a diversi titoli obbligazionari con spread, e per cogliere molte più opportunità cross-market.
“Gli spread creditizi sono forse relativamente ristretti, ma la liquidità dovrebbe rimanere elevata e gli utili societari dovrebbero restare solidi in diversi settori, pertanto non prevediamo un netto ampliamento degli spread. È importante essere selettivi, ma riteniamo che vi siano ottime opportunità d’investimento in società con profili di crescita e potere di prezzo solidi e in settori con elevate barriere all’entrata e fondamentali creditizi in miglioramento. Ad esempio, citiamo le banche europee, l’energia negli USA e il settore dei giochi in Asia” rivela Mark Kiesel, CIO Global credit di PIMCO mentre Mihir Worah, CIO Real return di PIMCO aggiunge: “Le politiche monetarie divergenti dovrebbero tradursi in un persistente vigore del dollaro, in particolare rispetto all’euro e allo yen: il nostro portafoglio è infatti posizionato per beneficiare di questa dinamica. Inoltre, sebbene l’inflazione sia attualmente contenuta, l’orientamento reflazionistico della Fed rende la protezione dall’inflazione offerta dai Treasury Inflation-Protected Securities (TIPS) una copertura sensata, alla luce dei prezzi interessanti di questi titoli rispetto alle obbligazioni nominali”.

La ricetta proposta invece da Bob Jolly, gestore del fondo Schroder ISF Strategic Bond e esplicitata nell’articolo “Le scelte obbligazionarie per l’ultimo trimestre” consiste in una bassa duration di portafoglio (ovvero una ridotta sensibilità al rialzo dei tassi di interesse) negli Stati Uniti e nel Regno Unito, e una gestione attiva su tutto il tratto della curva dei tassi nella zona euro, dove l’assenza d’inflazione, la crescita blanda e una politica monetaria estremamente espansiva per un lungo periodo di tempo, creano il contesto ideale per i mercati del reddito fisso. Nel credito, invece, Bob Jolly prevede un aumento della volatilità che però dovrebbe offrire finestre d’investimento per individuare interessanti opportunità soprattutto grazie alla selezione di specifiche singole emissioni.

Mercato del credito che, nell’ambito obbligazionario, resta una delle asset class preferite da Swiss & Global Asset management nelle proprie strategia d'investimento nel quarto trimestre 2014. L’altra classe d’investimento obbligazionaria da privilegiare, come svelato nell’articolo “Focus sui settori telecom, salute e informatica” è quella delle obbligazioni dei mercati emergenti.

A proposito dei titoli del debito dei paesi in via di sviluppo, la divisione Global Emerging di Natixis Asset Management nell’articolo “Bond paesi emergenti, ecco i paesi da mettere in portafoglio” esprime un giudizio positivo su Cina, Messico, Perù e Colombia e una valutazione negativa su Malesia, Cile, Russia e Sudafrica.

Positiva sulle emissioni obbligazionarie messicane, sebbene denominate in dollari USA, è anche BNP Paribas Investment Partners che, nel comparto obbligazionario, detiene infatti una posizione sovrappesata nel debito del Messico (in USD) rispetto ai Treasury USA decennali.

Un'altra asset class sempre sotto i riflettori resta quella dell’alto rendimento. Nell’articolo ”I tre fattori da valutare nell’acquisto di bond High Yield” Olivier Debat, Fixed Income Investment Specialist di Union Bancaire Privée (UBP) indica in liquidità, aumento dei tassi e incremento delle valutazioni, i tre punti critici che gli investitori devono soppesare prima investire in obbligazioni high yield, un’asset class che mantiene i suoi punti di forza: “I fondamentali non sono in peggioramento e gli utili delle imprese restano solidi, supportati da una crescita costante, da Banche centrali molto prudenti e da bassi tassi di default. Le valutazioni degli high yield, inoltre, risultano ancora più attraenti, in quanto gli indici CDS (indici credit default swap, contratti finanziari derivati del credito, che hanno come obiettivo specifico quello di assicurare i propri investimenti a reddito fisso, sia obbligazionari che governativi, ndr) offrono un rendimento in salita rispetto ai bond high yield” puntualizza Olivier Debat per il quale il fatto che i fondamentali non si stiano deteriorando è dimostrato da due fattori: da una parte l’insieme delle valutazioni del mercato high yield evidenzia che la porzione con rating BB sta aumentando; dall’altra il rapporto tra upgrade (rivalutazione del merito di credito) e downgrade (declassamento del rating) è al di sopra della media storica.

Infine, chiudiamo con un accenno ai green bond, le obbligazioni che raccolgono capitali con il preciso scopo di tutelare o migliorare l’ambiente in cui viviamo. “Le scelte compiute dal settore finanziario sono fondamentali per lo sviluppo del settore delle rinnovabili. Approcci all’investimento che considerano anche parametri ambientali e strumenti come i green bond che supportano progetti ad impatto ambientale positivo, permettono di convogliare maggiori risorse alle imprese virtuose e a sostenere investimenti sul lungo periodo” commenta Federica Loconsolo, Responsabile Area Commerciale di Etica Sgr nell’articolo “Fotovoltaico, prima fonte di energia elettrica nel 2050”
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