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Il settore lusso, attenzione massima a Hong Kong

8 Ottobre 2014 10:20

financialounge -  consumi Fondi azionari Hong Kong lusso mercati azionari
alisti della divisione European Luxury Goods di Barclays hanno incontrato nelle ultime settimane il management di 7 aziende del lusso italiane dopo il profit warning di alcuni big, la notizia sulla riduzione del giro d’affari di Richemont e Swatch, e la contrazione dalle esportazioni di orologi svizzeri dichiarata da Global Blue, società leader mondiale nella fornitura di servizi e prodotti a viaggiatori, esercenti e società finanziarie.

La conclusione che ne hanno tratto è che, nel complesso, le Americhe sembrano essere la migliore regione al mondo per il settore lusso, mentre l'Europa accusa una debolezza dovuta anche alla contrazione dei consumi per turismo (soprattutto, ma non solo, quello russo). In Asia, invece, il fenomeno emergente è che i marchi più piccoli stanno accrescendo la propria competitività e spesso insidiano i brand più rinomati. Osservando le singole piazze, il mercato cinese è stabile, la Corea del Sud e il Giappone mostrano incoraggianti segnali di crescita mentre Hong Kong è in declino: qui gli esperti di Barclays si aspettano il proseguimento di questo trend visto il perdurare delle agitazioni politiche.

Gli analisti della divisione European Luxury Goods della banca d’affari inglese ritengono che il settore del lusso, in generale, nonostante la vistosa correzione da inizio anno, continui a scambiare con un premio del 21% rispetto alla media del mercato azionario e, viste anche le continue revisioni dei margini e dei profitti al ribasso, esprima uno scarso potenziale di rialzo in Borsa nei prossimi mesi.

A livello però di singoli titoli, per Barclays, Ferragamo è da sovrappesare, Luxottica è da seguire con attenzione dopo il cambio del top management, e Tod’s e Prada sono da sottopesare. Più ottimista, ma su due società del lusso svizzere, invece Rene Weber. L’analista di Vontobel, pur considerando gli inevitabili impatti negativi che le proteste a Hong Kong provocheranno sul giro di affari delle aziende del lusso, ha ribadito, in un report del 3 ottobre scorso, il suo giudizio buy (acquistare) sui titoli Richemont (con prezzo obiettivo a 100 franchi svizzeri) e Swatch group (target price a 600 franchi svizzeri).

Uno scenario che si presenta ancora più complesso del solito e che, a maggior ragione, suggerisce di evitare il fai da te optando per la sottoscrizione un buon fondo azionario specializzato capace di diversificare il rischio di portafoglio.
“Continuiamo a concentrarci sui fondamentali delle aziende in portafoglio, che devono essere in grado di dare buoni frutti anche in un contesto critico. Puntiamo su marchi consolidati che vantano un buon pricing power (capacità competitiva di mantenere i prezzi dei prodotti in catalogo), bilanci robusti e la generazione di cash flow, oltre a una diversificazione geografica. Cerchiamo inoltre di investire in piccoli brand con notevoli possibilità di sviluppo e di incremento della quota di mercato” commenta Caroline Reyl gestore del fondo Pictet-Premium Brands che poi aggiunge: “Manteniamo un’esposizione ai Paesi emergenti (il 40% del comparto dipende dalle vendite in tali aree), che a nostro parere saranno un importante motore di crescita nei prossimi trimestri. Siamo convinti che le società premium brand, tuttora estremamente solide sul piano dei fondamentali, siano pronte a crescere in maniera redditizia nel prossimo futuro”.

Il Comparto Pictet-Premium Brands investe in società caratterizzate da un’immagine di marca riconosciuta, che offrono prodotti e servizi con una forte connotazione simbolica. Oltre a una qualità dell’offerta elevata e sostenibile nel tempo, queste aziende presentano generalmente prospettive di crescita e margini operativi superiori, oltre a una buona solidità patrimoniale. È inoltre importante che, per il gestore del fondo, i livelli di valutazione siano interessanti rispetto al potenziale di crescita.

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