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Gli eredi Rockefeller si convertono alle energie rinnovabili

7 Ottobre 2014 15:30
financialounge -  combustibili fossili energia rinnovabile finanza responsabile petrolio Rockefeller
Nell’immaginario collettivo, il nome Rockefeller evoca immediatamente due sostantivi, strettamente collegati uno con l’altro: petrolio e ricchezza.
Nel 1870, John D. Rockefeller e suo fratello William Rockefeller fondarono la Standard Oil, una compagnia petrolifera completamente integrata nei settori della produzione, trasporto, raffinazione e commercializzazione, che nel giro di pochi anni sbaraglio la concorrenza al punto che il potere raggiunto dal colosso petrolifero attirò l'attenzione della giustizia americana e il Dipartimento Americano di Giustizia sottopose la holding alla legislazione federale antitrust.

Nel 1911 la Standard Oil fu così suddivisa in 34 sub holding tra le quali, per citare alcune delle più importanti ancora in attività Exxon, Mobil, Chevron, Sohio, Amoco, Conoco, Arco. Il valore di tali azioni dopo la divisione della Standard Oil aumentò notevolmente e questo fece di Rockefeller l'uomo più ricco del mondo. A distanza di oltre un secolo, però, Il Rockefeller Brothers Fund, l’organizzazione filantropica degli eredi di Rockefeller, che può contare su asset per 860 milioni di dollari, ha annunciato, in occasione del Summit sul Clima 2014 dello scorso 23 settembre, di avere intenzione di disinvestire dai combustibili fossili entro 5 anni.
Un gesto che, alla luce della dinastia dei Rockefeller assume un fortissimo significato simbolico.

“La decisione emblematica del Rockefeller Brothers Fund di disinvestire dai combustibili fossili è sicuramente una notizia importante per il settore degli investimenti responsabili. Questa scelta va a confermare il trend che vede i grandi investitori istituzionali sempre più attenti agli impatti sociali e ambientali dei propri portafogli. Questi soggetti (fondi pensione, fondazioni, assicurazioni, ecc.) sono stati infatti tra i protagonisti del Summit sul Clima, dove hanno promesso il disinvestimento complessivo di 50 miliardi di dollari” commenta Federica Loconsolo, Responsabile Area Commerciale di Etica Sgr che si augura che questo trend interessi sempre più anche i grandi investitori italiani, che si stanno progressivamente avvicinando alla finanza responsabile.
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