Contatti

BCE

TLTRO - braccio di ferro tra banche e capital market

19 Settembre 2014 10:25
financialounge -  BCE finanziamento Fondi obbligazionari Paolo Guida TLTRO
La prima tranche di TLTRO (targeted long term refinancing operation) della BCE (vedi articolo “In due anni prestiti fino a 200 mld per le PMI italiane“) si è chiusa con un bilancio inferiore alle attese: le richieste si sono attestate a 82,6 miliardi di euro, rispetto a stime che oscillavano alla vigilia dai 100 ai 300 miliardi.

“L’ammontare di richieste delle banche in occasione della prima delle due operazioni TLTRO è stato di importo limitato. L’esito è parzialmente spiegato dalla prossima pubblicazione dei risultati dell’asset quality review e degli stress test che ha probabilmente indotto le banche a rimandare la richiesta della maggior parte dei fondi a dicembre” commenta Paolo Guida, Vice Presidente di AIAF - Associazione Italiana degli Analisti e Consulenti Finanzari che poi aggiunge: “Tuttavia, l’ammontare inferiore alle attese è spiegato principalmente dal fatto che più che nell’offerta di credito, soprattutto in Italia, il problema sta nella domanda. Le condizioni economiche non giustificano investimenti da parte delle imprese o l’ulteriore indebitamento delle famiglie. Il risultato modesto della prima delle TLTRO, d’altronde, aumenta la probabilità che la BCE proceda celermente verso i passi successivi: l’acquisto di ABS, sul cui ammontare permangono diverse incognite; l’acquisto di titoli di Stato, la cui efficacia sarebbe indubbia."

Al di là delle richieste inferiori alla aspettative della vigilia, esiste un aspetto tecnico riguardante i nuovi finanziamenti TLTRO della BCE che potrebbe avere degli impatti significativi sul mercato dei corporate bond, sia investment grade che anche high yield. Questa ingente massa di finanziamenti potenzialmente messi a disposizione dalla BCE (fino a 400 miliardi di euro) fornisce alle banche europee una potenza di fuoco notevole che dovrebbe essere indirizzata prevalentemente alle imprese: ciò crea le condizioni di una concorrenza diretta con il capital market, ovvero il segmento di mercato che si occupa delle emissioni obbligazionarie societarie.
Sebbene diversi addetti ai lavori tendano a minimizzarne gli impatti sostenendo che non si aspettano un calo delle nuove emissioni di corporate bond, potrebbe materializzarsi invece una tendenza diversa.

È vero che, soprattutto i grandi gruppi industriali e finanziari, hanno già praticamente concluso il funding (cioè l’approvvigionamento di risorse finanziarie) per l’intero 2014, ma è altrettanto sacrosanto che i volumi di questi nuovi TLTRO sono tali da permettere, in particolare alle medie e piccole società, di disporre di un canale alternativo alle emissioni di bond per finanziarsi per i prossimi quattro anni, la durata massima prevista dalla BCE per questo tipo di finanziamenti. Ne deriva che, con ogni probabilità, nei prossimi mesi ci saranno meno emissioni corporate bond investment grade e, soprattutto, high yield nel segmento fino a 4 anni creando maggiori opportunità agli investitori obbligazionari area euro.
Questi ultimi, infatti, disponendo delle competenze adeguate, potranno selezionare le emissioni destinate ad offrire un buon mix tra extra rendimento (sotto forma di cedole maggiorate rispetto ai titoli di stato di uguale scadenza) e potenzialità di restringimento degli spread.
Share:
Trending