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Idee di investimento - Obbligazioni - 15 settembre 2014

15 Settembre 2014 09:50
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Su quale sia il punto fermo nelle decisioni di investimento da prendere nel reddito fisso per i prossimi 3-6 mesi sembra non esserci alcun dubbio: secondo diversi asset manager internazionali è rappresentato dall’ulteriore apprezzamento del dollaro americano sull’euro. Lo sostengono, per esempio, gli esperti di Swiss & Global Asset Management, Russ Koesterich, Global Chief Investment Strategist di BlackRock e Nannette Hechler-Fayd'herbe, Head of Investment Strategy di Credit Suisse che, nel commento mensile di settembre a proposito della strategia d’investimento globale, ripreso dal’articolo “Preferenza per le azioni rispetto alle obbligazioni” dice: “La nostra previsione di un apprezzamento del biglietto verde si è da ultimo materializzata. Continuiamo a ritenere che i fondamentali economici e il quadro dei rischi geopolitici favoriscano il dollaro USA”.

A tutti questi asset manager si aggiunge Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel che, nell’articolo “Sovrappeso nelle attività rischiose ma con un preciso target price”, spiega: "Il dollaro USA dovrebbe continuare ad apprezzarsi contro gran parte delle valute e dovrebbe “finalmente” aver invertito la rotta contro l’euro. Gli Stati Uniti non hanno solo un ciclo economico più vigoroso, ma anche una posizione strutturale più forte grazie al calo delle importazioni di energia e alla conseguente contrazione del deficit delle partite correnti. Questi sviluppi alimenteranno probabilmente la domanda del biglietto verde. Vontobel mantiene quindi un notevole sovrappeso nel dollaro USA contro il franco svizzero e nei portafogli denominati in euro”. Christophe Bernard aggiunge poi di aver approfittato della debolezza relativa dei Treasury per aumentare l’esposizione negli strumenti USA a lungo termine in quanto offrono una vera diversificazione di portafoglio e il loro rendimento corrente mette in ombra quello offerto dalle attuali alternative di massimo rating.
Lo strategist di Vontobel ritiene infine che, nel contesto del graduale ciclo di restringimento negli USA che è concomitante con il crescente allentamento della BCE, gli asset dei mercati emergenti hanno tutte le carte in regola per generare elevati rendimenti soprattutto nel debito locale.

A proposito di rendimenti elevati e opportunità da cogliere nel segmento a reddito fisso un’altra indicazione interessante la si legge nell’articolo “Dall’Asset Quality Review una spinta alle cartolarizzazioni”: “Gli stress test e l’AQR saranno un’importante pietra miliare nel tentativo della BCE di alimentare la fiducia nella qualità dei bilanci delle banche. Inoltre, un importante effetto collaterale della valutazione ufficiale della qualità degli asset delle banche potrebbe essere una ripresa delle loro cartolarizzazioni” sottolinea Christine Schmid, Banking Research di Credit Suisse.

Rispetto al 2008, il mercato europeo delle cartolarizzazioni è infatti diminuito del 75% in termini di volumi: le nuove emissioni del 2013, equivalgono appena al 14% delle emissioni USA. Un incremento delle cartolarizzazioni non solo aumenterebbe l’immissione di credito nell’economia, ma offrirebbe anche interessanti opportunità d’investimento in titoli ABS (asset backed securities) in uno scenario di rendimenti bassi e anche per la BCE se lanciasse il QE.
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