Eurozona
Russia, aumentano le possibilità di recessione e di sanzioni
29 Agosto 2014 15:30

va recrudescenza dello scontro tra la Russia e l’Ucraina ha fatto balzare le probabilità di una recessione russa nel 2014. In base a un sondaggio commissionato da un importante broadcaster finanziario internazionale la possibilità di un ribaltamento dell'economia della Russia in una recessione nei prossimi 12 mesi è balzata dal 50% al 65%, attestandosi al livello più elevato dal giugno 2012.
Secondo i 26 economisti coinvolti nel sondaggio, in parallelo a questo incremento di probabilità di recessione sale anche la possibilità che Mosca possa decidere di emanare ulteriori restrizioni in risposta alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall'Unione europea: 12 di questi economisti ritengono probabile che nel mirino delle sanzioni russe finiscano le autovetture e i beni di consumo con pesanti ripercussioni sulle industrie europee.
Da quando sono cominciate le sanzioni dei paesi occidentali nei confronti di Mosca i titoli governativi russi hanno perso l’11,2 per cento a fronte di un rialzo del 6,23 per cento del Bloomberg Emerging Market Local Sovereign Index: il rublo invece ha lasciato sul terreno oltre il 10 per cento contro il dollaro da inizio anno.
Tornando al sondaggio, per gli intervistati l'economia russa crescerà dello 0,3 per cento quest'anno, in calo dallo 0,5 per cento previsto il mese scorso: gli economisti hanno poi tagliato le loro previsioni di crescita russe nel 2015 all’1,3 per cento dall’1,6 per cento. È sempre più probabile che Putin reagisca con ulteriori sanzioni che possano includere il divieto di sorvolo e restrizioni al turismo russo in uscita e in entrata dal paese.
Il leader russo vuole salvare la faccia davanti ai cittadini russi e, al contempo, guadagnare potere contrattuale in vista di possibili negoziati. In tutti i casi, i mercati sono infastiditi sia dalla possibile escalation di violenza nella crisi russo – ucraina (i cui risvolti sono ancora tutti da decifrare) e sia anche dalla recrudescenza delle sanzioni che possono danneggiare le esportazioni europee (in particolare quelle tedesche e italiane), impattando negativamente su una già anemica crescita economica della zona euro.
Secondo i 26 economisti coinvolti nel sondaggio, in parallelo a questo incremento di probabilità di recessione sale anche la possibilità che Mosca possa decidere di emanare ulteriori restrizioni in risposta alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall'Unione europea: 12 di questi economisti ritengono probabile che nel mirino delle sanzioni russe finiscano le autovetture e i beni di consumo con pesanti ripercussioni sulle industrie europee.
Da quando sono cominciate le sanzioni dei paesi occidentali nei confronti di Mosca i titoli governativi russi hanno perso l’11,2 per cento a fronte di un rialzo del 6,23 per cento del Bloomberg Emerging Market Local Sovereign Index: il rublo invece ha lasciato sul terreno oltre il 10 per cento contro il dollaro da inizio anno.
Tornando al sondaggio, per gli intervistati l'economia russa crescerà dello 0,3 per cento quest'anno, in calo dallo 0,5 per cento previsto il mese scorso: gli economisti hanno poi tagliato le loro previsioni di crescita russe nel 2015 all’1,3 per cento dall’1,6 per cento. È sempre più probabile che Putin reagisca con ulteriori sanzioni che possano includere il divieto di sorvolo e restrizioni al turismo russo in uscita e in entrata dal paese.
Il leader russo vuole salvare la faccia davanti ai cittadini russi e, al contempo, guadagnare potere contrattuale in vista di possibili negoziati. In tutti i casi, i mercati sono infastiditi sia dalla possibile escalation di violenza nella crisi russo – ucraina (i cui risvolti sono ancora tutti da decifrare) e sia anche dalla recrudescenza delle sanzioni che possono danneggiare le esportazioni europee (in particolare quelle tedesche e italiane), impattando negativamente su una già anemica crescita economica della zona euro.
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